Prima la chiusura disposta con un'ordinanza del sindaco di ville, giardini pubblici e scuole, oltre all'annullamento di tutte le manifestazioni all'aperto. Adesso arriva anche la chiusura di Castel Sant'Angelo: in seguiti all'incendio al deposito di stoccaggio di rifiuti di Licata l'aria è irrespirabile. Una condizione di emergenza che preoccupa sia i cittadini che gli amministratori.
D'altronde quella sprigionata dal vastissimo rogo nei capannoni della ditta Omnia è una vera e propria nube tossica e la situazione è ancora critica, nonostante l'intervento massiccio dei vigili del fuoco. La combustione dei rifiuti ha reso necessaria anche la chiusura di numerose attività commerciali nella zona, specialmente quelle che espongono prodotti all’aperto.
La decisione della chiusura di Castel Sant'Angelo è del Parco archeologico Valle dei Templi: «Preso atto dello stato di emergenza causato dall’incendio in corso presso il locale deposito di stoccaggio rifiuti, per il quale il sindaco di Licata ha emesso l’ordinanza con cui vieta qualsiasi attività pubblica all’aperto, si comunica che dal 24 gennaio e fino ademergenza conclusa, il sito archeologico specificato in oggetto resterà chiuso». Nel frattempo, in contrada Bugiades sarà effettuato un nuovo sopralluogo tecnico. Interverrà nuovamente un elicottero dei vigili del fuoco per monitorare la grave situazione dall'alto. Intanto la politica chiede che venga dichiarato lo stato di emergenza.
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