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Incendio a Licata, sì della Regione all'ordine del giorno per il varo di una commissione d'inchiesta

Accolto l'atto parlamentare presentato dal deputato del M5S Angelo Cambiano. «Situazione grave, si dichiari lo stato d’emergenza», dice l'ex sindaco della città colpita dal rogo nell'impianto di stoccaggio dei rifiuti

Il governo regionale ha accolto oggi all’Ars, come raccomandazione, un ordine del giorno, a firma del deputato M5S Angelo Cambiano, ex sindaco di Licata. L’atto parlamentare impegna l’esecutivo a porre in essere tutte le attività ed adottare tutti i provvedimenti necessari e di propria competenza per ridurre il rischio di un danno ingente ai cittadini ed alle imprese dell’area colpita dall’incendio verificatosi nel centro di stoccaggio dei rifiuti a Licata, grosso centro della provincia di Agrigento.

L’ordine del giorno impegna, inoltre, il governo ad istituire un’apposita commissione di inchiesta al fine di accertare l’esatta dimensione del fenomeno, con un tavolo tecnico in collaborazione con il Dasoe (dipartimento della sanità) e l’Arpa (agenzia per la protezione ambientale) per pianificare le linee di monitoraggio ed intervento necessarie per la tutela della salute in un’area a forte rischio ambientale».

«La situazione - ha detto Cambiano in aula - è di una gravità inaudita. Quarantamila persone sono barricate in casa per un’ordinanza sindacale. Ancora oggi, dopo 4 giorni, non si riesce a domare l’incendio. Pare che le emissioni nocive siano state notevoli e i danni siano molto ingenti. Serve dichiarare lo stato di emergenza immediatamente, perché il Comune di Licata, con le proprie forze, non è in grado di dare con immediatezza risposte ai propri cittadini».

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