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In programma una tendopoli a Lampedusa: esplode la rivolta con blocco stradale

La protesta capitanata dal vicesindaco leghista Lucia. Interrotto il traffico verso il municipio, con diverse auto incolonnate e anche un’autogrù. C'è anche un corteo

Un centinaio di Lampedusani, con il vicesindaco Attilio Lucia (Lega) in testa, hanno bloccato via Vittorio Emanuele, all’incrocio con via Ariosto. Interrotto il traffico verso il municipio, con diverse auto incolonnate e anche un’autogrù. La protesta è esplosa quando fra gli isolani si è diffusa la notizia che nell’ex base militare Loran verrà creata una tendopoli e che sul traghetto di linea che arriverà fra poco al porto ci sono mezzi e attrezzature dell’esercito.

«Il governo Meloni - spiega Lucia - ha fatto sapere che vogliono creare una tendopoli a Lampedusa. La giunta comunale, insieme con il sindaco Filippo Mannino, che è a New York, ha deciso di fare una manifestazione pacifica. Diciamo basta centri d’accoglienza, basta tendopoli». Lucia aggiunge che adesso «Lampedusa si sveglia e dice stop a questa situazione. Non possiamo accogliere tutta questa gente. Sorveglieremo notte e giorno affinché nessuno metta su la tendopoli. E continueremo i blocchi stradali».

«Adesso basta, adesso basta, adesso basta!», è l’urlo dei manifestanti lungo la via Vittorio Emanuele. «Lampedusa - dicono - non può più sopportare tutto questo, non ce la possiamo fare». E ancora: «Lampedusa è nostra e non del governo o dell’Unione europea». A comporre il cordone del blocco stradale ci sono anziani, ma anche tanti giovani e donne con bambini in braccio.
«Da oggi Lampedusa dice basta - urla il vicesindaco, che indossa la fascia tricolore -. I lampedusani sono stanchi, da oggi basta. Basta! Questa non è accoglienza, Lampedusa non può accogliere 200 mila migranti. Lampedusa libera».

E arriva un applauso scrosciante. «Il governo deve mettere due navi in rada - continua il vicesindaco -. Il sindaco già da 9 mesi lo chiede e ripete, Lampedusa deve essere bypassata. Questo è un governo fallimentare». I manifestanti si sono diretti verso Capo Ponente per bloccare la realizzazione della tendopoli: «Andiamo in massa - urla al microfono Giacomo Sferlazzo del movimento Mediterraneo Pelagie, che per giorni ha tenuto un sit-in davanti al municipio - . Spostiamoci tutti perché non deve essere creata nessuna tendopoli, altrimenti tutti abbandoneremo l’isola».
Si sta decidendo come organizzarsi perché il blocco stradale in via Vittorio Emanuele, nei pressi del Municipio, dovrà essere mantenuto, secondo gli organizzatori della protesta. «La situazione è gravissima, si vogliono prendere l’isola. Chiamate i parenti, gli amici, la situazione è gravissima. Salviamo casa nostra, salviamola», urla Sferlazzo.

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