Don Mario Bianchi, parroco di Solero, è stato tra i primi ad arrivare a Solero, paese in provincia di Alessandria, sul luogo del delitto di Patrizia Russo, insegnante di sostegno alle scuole medie «Lucio Ferraris». Sarebbe stato il marito, Giovanni Salamone, 63 anni, a chiamare i carabinieri dopo aver accoltellato la moglie, 53 anni, per costituirsi e confessare il delitto.
Ha confermato la descrizione della coppia protagonista del fatto di sangue che ha sconvolto il piccolo centro dell’Alessandrino. «Sono persone cordiali - dice - li conosco entrambi perché partecipavano regolarmente alla messa della domenica».
Don Mario, 46 anni, cresciuto in provincia in un paese non lontano da qui, ordinato sacerdote molto giovane, è parroco a Solero, nella chiesa intitolata a San Perpetuo, dal 2005. Il sacerdote ha raccontato che poco dopo le sei i vicini di casa si sono svegliati a causa del trambusto dei mezzi di soccorso e dalle luci dei lampeggianti dei carabinieri. «Ma nessuno ha avvertito rumori sospetti», ha aggiunto.
«Una coppia normale come tante, che cercava di integrarsi in paese intrattenendo rapporti con il vicinato e frequentando la parrocchia». Il sindaco di Solero, Andrea Toniato, abita non lontano dalla casetta rosa che è stata teatro del femminicidio di questa mattina all’alba, e descrive così Patrizia Russo e Giovanni Salamone.
«Io - racconta - li conoscevo di vista, ma nessuno pensava che potesse esserci un episodio di questo tipo legato a queste due persone». Nessun disagio, nessuna segnalazione ai servizi sociali. «No - ribadisce il sindaco - non c'era niente di tutto questo, Patrizia era benvoluta anche dalle colleghe e dai ragazzi della scuola, quindi diciamo assolutamente niente di particolare nella loro situazione familiare».
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