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Naufragio a Lampedusa: muore una bimba, otto dispersi

La carretta del mare cola a picco a pochi metri dalla costa, molti nuotano fino ad aggrapparsi alle rocce di Capo Ponente. Due ventenni ivoriani soccorsi dai pescatori

Gli ivoriani salvati dai pescatori

Otto dispersi, fra cui due bambini, una piccina di 2 anni morta mentre la motovedetta della Capitaneria la stava portando, assieme agli altri 42 superstiti, verso il porto e due giovanissimi salvati praticamente in extremis da padre e figlio, entrambi pescatori. È il bilancio dell’ennesima tragedia dell’immigrazione avvenuta a poche centinaia di metri dalla costa di Lampedusa, davanti a Capo Ponente.

Erano in 53, partiti da Sfax in Tunisia, i migranti che viaggiavano su un barchino di ferro. Quando erano ormai a poca distanza dalla costa, intorno alle 14, la carretta è colata a picco. Alcuni naufraghi, tra i quali uomini, donne e bambini, hanno raggiunto gli scogli, mettendosi in salvo. Tutti si sono aggrappati alle rocce di Capo Ponente, due invece hanno nuotato fino a Muro Vecchio. Ad accorgersi dei migranti, che sembrava fossero stati abbandonati sulla costa da un barca che aveva poi ripreso il largo, sono stati tre funzionari e un ispettore della polizia. È stato lanciato l’allarme e lo stesso hanno fatto, poco dopo, Salvatore e Giuseppe Del Volgo, i due pescatori di Lampedusa, che dagli scogli di Muro Vecchio hanno recuperato e portato in salvo due ventenni ivoriani. Nelle acque di fronte a Capo Ponente è giunta invece la motovedetta Cp319 della guardia costiera. Ai vigili del fuoco è stato chiesto di illuminare, con i fari, l’intera area. Sono stati così recuperati 43 migranti, originari di Costa d’Avorio, Burkina Faso, Guinea Bissau, Guinea Konakry e Mali. Fra loro anche la piccola di 2 anni che è morta sull’unità di soccorso poco prima di arrivare in porto.

Quando i superstiti sono sbarcati, mentre erano ancora in corso i controlli sanitari, hanno riferito che all’appello mancano 8 persone, tra cui due bimbi. La salma della piccina, che stamattina (martedì 21 novembre) verrà sottoposta ad ispezione cadaverica, è stata portata alla camera mortuaria del cimitero. Al poliambulatorio sono stati invece trasferiti i due ventenni, salvati dai pescatori. Padre e figlio si sono accorti dei due naufraghi mentre erano impegnati in una battuta di pesca, li hanno caricati sulla barca e portati fino a Cala Pisana, dove ad attenderli c’erano i sanitari del 118. Durante il tragitto, durato circa tre quarti d’ora, i lampedusani hanno messo addosso ai due ragazzi tutte le coperte che avevano a disposizione e hanno dato loro un filone di pane e due bottiglie d’acqua.

Prima della tragedia, sull’isola c’erano stati otto sbarchi, con un totale di 372 migranti, anche loro partiti da Sfax in Tunisia. All’hotspot, prima dell’arrivo degli ultimi profughi, c’erano 192 ospiti. I 187 giunti con i primi quattro barchini sono stati imbarcati sul traghetto di linea che all’alba di domani giungerà a Porto Empedocle.

Nella foto in alto gli ivoriani salvati dai due pescatori di Lampedusa (foto qui sotto) 

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