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Il giovane di Lampedusa ingoiato dal mare, era sotto Tso: ci sono i primi indagati

La madre tra le lacrime: "Era fragile, perchè l'hanno lasciato solo?". Ricerche per trovare lui e la piccola neonata annegata, davanti all’isolotto di Lampione, dopo che il barchino sul quale viaggiava con i genitori si è ribaltato

Il traghetto Pietro Novelli su cui viaggiava il giovane

Da ieri un vasto tratto di mare tra Lampedusa e le coste agrigentine viene perlustrato da motovedette ed elicotteri nella speranza, di riuscire a ritrovare almeno i corpi di due dispersi. Oltre alla neonata di poche settimane scomparsa tra i flutti dopo il capovolgimento di un barchino sul quale viaggiavano 39 migranti, compresi i genitori della bimba, risulta infatti disperso anche un lampedusano di 28 anni.
Il giovane era a bordo del traghetto Pietro Novelli diretto a Porto Empedocle, a causa di un Trattamento sanitario obbligatorio. Doveva essere trasferito ad Agrigento per le cure del caso, ma si teme che si sia lanciato in mare durante la traversata.

Lasciato solo in cabina sotto sedativi

La scomparsa risale a venerdì notte; il giovane era stato lasciato solo nella sua cabina, sotto l’effetto dei sedativi, ma alle cinque del mattino qualcuno ha chiamato la madre avvisandola del fatto che erano in corso a bordo le ricerche del figlio.
Arrivata a Porto Empedocle la nave è stata controllata da cima a fondo sia dal personale della Siremar che dalle forze dell’ordine ma di Pietro Amato, non c’erano tracce.
«Non capisco come sia potuto succedere una cosa del genere - dice tra le lacrime la madre del giovane - non avrebbero dovuto lasciarlo da solo in cabina. Sono disperata, mio figlio aveva tanti problemi e in più occasioni aveva anche tentato il suicidio; una persona così fragile non può essere lasciata da sola durante un viaggio del genere».

La pista del suicidioe primi indagati

L’ipotesi del suicidio sarebbe confermata anche dalle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza della nave che avrebbero ripreso il momento in cui il ragazzo si è lanciato in mare.
La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta, procedendo alle prime iscrizioni nel registro degli indagati, senza tuttavia rendere noti i loro nomi.
Il ventottenne, accompagnato da alcuni agenti della polizia municipale di Lampedusa e da medici dell’Asp 6 di Palermo, era stato imbarcato sul traghetto, per essere trasferito in una adeguata struttura sanitaria di Agrigento, venerdì sera.

All’alba di sabato, la motonave doveva attraccare a Porto Empedocle. Scattato l’allarme, mentre venivano effettuate le ricerche in tutti i locali e le intercapedini della motonave, il traghetto è anche tornato indietro per effettuare una prima perlustrazione ma senza esito.

Si cerca anche il corpo della piccola annegata

Intanto proseguono ancora le ricerche del corpo della neonata annegata, davanti all’isolotto di Lampione, dopo che il barchino sul quale viaggiava con i genitori si è ribaltato. La tragedia è avvenuta a poche ore di distanza dalla morte di altri due bambini, morti ustionati venerdì scorso dopo l’incendio scoppiato a bordo del barcone sul quale viaggiavano anche le madri: una risulta dispersa, l’altra, incinta al sesto mese di gravidanza, è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Civico di Palermo.
Una sequenza tragica definita «una strage degli innocenti» dal sindaco di Lampedusa Filippo Mannino, che oggi ha ricevuto anche una telefonata di solidarietà dal presidente della Regione siciliana Renato Schifani.

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