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Il vescovo Damiano: la strage di Licata chiama in causa tutti noi

L'arcivescovo Alessandro Damiano

"La tragedia di Licata costituisce l'ennesima sconfitta di una cultura la nostra sempre più disorientata e sempre meno capace di gestire le emozioni e le tensioni che turbano l’esistenza personale e interpersonale. Esige una inderogabile presa di coscienza individuale e comunitaria sul valore della persona umana, soprattutto se innocente e indifesa, e sull'importanza della cura delle relazioni, al di là di ogni ferita e di ogni offesa. Chiama in causa tutti noi, nella responsabilità condivisa in merito alla promozione della cultura della vita e alla testimonianza del vangelo dell’amore e del perdono". Così l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, che aggiunge: "Profondamente addolorato per quanto accaduto, assicuro la mia preghiera per le vittime ed esprimo la mia vicinanza e il mio cordoglio alla famiglia e all’intera città di Licata".

«Serve il dialogo, ma soprattutto è necessaria tanta cultura nuova per realizzare un colloquio, comprendersi e volersi bene. Ogni problema che viene fuori deve essere portato su un tavolo per essere discusso. Credo che sia mancato questo: un linguaggio di cultura giusta che possa far vivere una famiglia nella serenità», continua padre Totino Licata, parroco della chiesa San Giuseppe Maria Tomasi. Il sacerdote ha ricostruito che i tre fratelli, prima, vivevano tutti nello stesso edificio, ognuno in un piano. «Poi, la sorella è andata via, trasferendosi nelle case del marito - ha spiegato - e poi proprio Angelo Tardino si è trasferito nella casa di campagna. Cosa sia successo di recente non so» - dice il prete . Il quarantottenne si è suicidato a pochi passi dalla parrocchia e l’allarme si è innescato quando i licatesi, abitanti in via Guido d’Arezzo, hanno visto arrivare l’elisoccorso del 118. “Quando è arrivato l’elicottero abbiamo capito che qualcosa di terribile era successo e abbiamo cercato di comprendere chi fossero le persone coinvolte - ha detto il prete - Licata ha bisogno di vivere più serenamente perché fatti esterni, come il Covid, ci hanno portato ad un allontanamento totale dal convivere sereni. Questo è veramente grave, dobbiamo ritornare ad essere sereni».

Il comune dichiarerà il lutto cittadino.  «La comunità di Licata è sgomenta e l’amministrazione comunale si sta muovendo per dichiarare il lutto cittadino per i funerali delle vittime dell’efferato omicidio, soprattutto per i bambini coinvolti nella tragedia», ha detto il vice sindaco Antonio Montana. “Personalmente non riesco a trovare una ragione per la tragedia che si è verificata, ma in questi casi non ci sono ragioni razionali per giustificare - ha aggiunto Montana - Conosco dei parenti delle vittime e so che sono gente perbene, grandi lavoratori. L’unica spiegazione che si può dare è quella di un raptus di follia».

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