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Ravanusa, anziana estratta viva dalle macerie. Le foto delle case distrutte

Una delle persone ferite nell’esplosione che ha provocato il crollo di diverse palazzine a Ravanusa è stata estratta viva dalle macerie e portata via in barella dai soccorritori. Si tratta di una donna di 79 anni. «Insieme a mia zia c'erano altri parenti, altri zii che si trovavano in un altro appartamento. Al momento vedo solo lei. Degli altri non abbiamo ancora nessuna notizia», dice il nipote della signora salvata. È ancora incerto il numero dei dispersi. Il sindaco e la Croce Rossa parlano di 9 persone, i carabinieri di 11.

«È stato un incendio immane - riferisce il colonnello Vittorio Stingo, comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri di Agrigento - che ha consentito però a qualcuno di riuscire ad uscire dagli appartamenti e a scappare. Abbiamo tanti dispersi, probabilmente 11. Siamo riusciti a sentire delle voci da sotto le macerie e dopo aver chiuso il gas si sta iniziando a scavare fra le macerie per salvare quante più persone possibili». Già da qualche ora sono in azione i cani molecolari. «I carabinieri sono giunti per primi e hanno iniziato i soccorsi urgenti, facendo arrivare le ambulanze. Poi sono arrivati i vigili del fuoco che hanno avviato le attività di spegnimento dell’incendio che ha investito l’intera conduttura del gas cittadino - ricostruisce il colonnello Stingo -. I cani molecolari stanno girando fra le macerie e ci hanno dato la possibilità di trovare qualcuno in vita». Gli evacuati sono stati ospitati dal Comune in strutture alberghiere. Un portavoce di Italgas fa sapere che «i tecnici della società sono tempestivamente intervenuti e stanno operando per mettere in sicurezza l’area isolando il tratto di rete che la serve. Fino al termine di questa fase, le tubazioni aeree danneggiate dal crollo, non essendo raggiungibili, continuano a rilasciare il gas in esse contenuto. Al momento non è possibile indicare con certezza quali siano state le cause dell’evento».

«È stata una tragedia per il mio paese - dice il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo -. Sono state investite dalle fiamme più di tre palazzine. Ci sono voci sotto le macerie. Chiedo ai miei cittadini di non riversarsi qui e di lasciare libera la zona per consentire le operazioni di soccorso».

Un boato ha squarciato il silenzio del sabato di Ravanusa verso le 20.30. Nel paese agrigentino di oltre 10 mila abitanti, a 50 minuti di auto dal capoluogo e a più di due ore da Palermo, la gente è scesa in strada terrorizzata. «Una bomba, una bomba», gridavano. Poi col passaparola e con le chat di whatsapp hanno capito dove fosse avvenuto lo scoppio di un tubo del metanodotto che ha innescato l’esplosione: in via Trilussa dove una palazzina è crollata ma almeno altre due sono state coinvolte e sarebbero state fortemente danneggiate o addirittura crollate. È subito divampato un incendio. Gli allarmi delle auto e di alcune abitazioni hanno cominciato a suonare. Fra le persone disperse ci sarebbero tre bambini e una coppia di giovani sposi con lei incinta. Ma il conteggio è ancora tutto da stilare. Sono quindi giunti nella zona dell’esplosione con le fiamme alte i carabinieri, i vigili del fuoco e le ambulanze. L’energia elettrica è stata tolta in tutta la zona.

La zona dell’esplosione, dove si sono recate decine di persone che non riescono a rintracciare i parenti che vivevano negli stabili, sembra un campo di battaglia. Fumo, macerie, gente impaurita che vaga tra la polvere. Calcinacci, pezzi d’infisso, mobili, porte sono stati scagliati a decine di metri dal luogo dell’esplosione. La zona si è riempita con centinaia di persone: «Mamma mia, mamma mia, un disastro» esclamano.

Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo ha lanciato un appello con un video su Facebook: «C'è stato un disastro chiunque abbia autobotti e mezzi meccanici ci dia una mano. Chiunque abbiano pale e ruspe vengano a dare una mano». Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha detto: «Questo è il momento dei soccorsi. Domattina, quando interverrà la squadra speciale dei vigili del fuoco da Palermo, interverrà anche la Procura. Al momento abbiamo notizie di dispersi, dobbiamo aspettare e capire». La procura di Agrigento è competente per l'inchiesta sull'esplosione.

Tre squadre di volontari (Procivis, Guardia costiera ausiliaria e Croce rossa) hanno raggiunto Ravanusa per i soccorsi, annuncia il sindaco di Licata, Pino Galanti. Anche il capo del dipartimento regionale della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina, si sta recando a Ravanusa. Cocina ha chiesto alle squadre di soccorritori della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e delle organizzazioni di volontariato di partecipare alle ricerche dei dispersi. La protezione civile regionale dice che le fiamme, sprigionate dopo l’esplosione in via Trilussa, sono state spente ma «sacche di gas della rete cittadina impediscono l’accesso in sicurezza sulle macerie».

 

 

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