Da 32 mesi senza ponte e senza servizio di raccolta rifiuti. È la dura vita dei residenti di contrada Petrusa, dove ha sede il carcere, e dove abitano migliaia di persone divisi tra Favara e Agrigento.
Irati per l'ennesimo disservizio e per le strade colme di spazzatura, gli abitanti della zona agrigentina legata a Favara scrivono al sindaco del capoluogo Lillo Firetto e all'assessore all'Ecologia Nello Hamel chiedendo un intervento per una differenziata che stenta a partire nella zona, memori di una promessa che non si è mai realizzata: "Nel ricordarvi che da oltre due mesi i residenti in contrada Petrusa sono in attesa del vostro promesso sopralluogo per l'individuazione del sito adatto alla realizzazione di una piccola isola ecologica per il conferimento della nettezza urbana - scrivono i residenti in una lettera firmata da Giuseppe De Marco, presidente del comitato di quartiere - facciamo presente che i bordi e le cunette del tratto di Strada Statale 122, dal ponte Petrusa km 2 all'imbocco della città di Favara km 8, a causa dei cosiddetti “incivili” si sta lentamente trasformando in una discarica a cielo aperto".
Mentre alcuni, eliminate le isole ecologiche, non hanno un posto in cui gettare i rifiuti, alcuni decidono di gettare tutto lungo la 640, una strada trasformata in immondezzaio da fuorilegge, nonostante i passati interventi dell'Anas che già in più occasioni ha ripulito le piazzole di sosta.
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