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Tassa di soggiorno ad Agrigento, Firetto va avanti

La discussione si è animata in città dopo la pubblicazione dell’intervista al sindaco pubblicata sul «Giornale di Sicilia» nella quale ha preannunciato l’imposta di soggiorno come nella maggior parte delle città italiane.

AGRIGENTO. Imposta sul soggiorno: nessun dietrofront del sindaco Lillo Firetto mentre sui social gli utenti si dividono in favorevoli e contrari con una prevalenza da parte dei primi. Il capo dell'amministrazione è stato chiaro e continua ad esserlo, in relazione alla decisione di introdurre l'applicazione della "Tassa" così come accade in tutte le altre città d'arte e turistiche italiane e siciliane.

Non è un caso, infatti, che realtà come Modica, Licata e Sciacca abbiano introdotto l'applicazione dell'imposta, che viene pagata dai turisti che pernottano nelle strutture ricettive della città tenendo conto della tipologia (Cinque stelle, tre stelle, B&b, affittacamere) e del numero di notti (dalla quinta in poi generalmente non si paga). Ed il neo sindaco vuole adeguare la città di Agrigento al pari delle altre che "vivono" di turismo. «Ribadisco quanto già detto in precedenza e durante la campagna elettorale - dice il sindaco - in riferimento all'applicazione dell'imposta sul soggiorno, che non appena ci saranno i presupposti proporremo l'approvazione al Consiglio comunale». Dunque Firetto va avanti. Contrario invece, si dice il presidente di Assohotel Agrigento, Paolo Pullara, con tutta la categoria degli albergatori che rappresenta.

 

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