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Il naufragio di Lampedusa, i primi racconti dei sopravvissuti: «Tenevo mio figlio stretto in braccio, poi è scomparso tra le onde»

L'hotspot di Lampedusa dove stanno arrivando le salme del naufragio avvenuto oggi quando un barchino carico di migranti si è ribaltato nelle acque al largo dell'isola, 13 agosto 2025. ANSA ++ NPK ++

«Avevo mio figlio di un anno e mezzo in braccio e c'era mio marito accanto a noi. Poi l'inferno. Ho perso entrambi tra le onde». E’ uno dei brandelli del racconto di una donna somala in lacrime, che è tra i sessanta migranti sopravvissuti al doppio naufragio a 14 miglia a Sud di Lampedusa quando un primo barcone ha imbarcato acqua e le persone che erano a bordo sono riuscite (forse in parte) a trasferirsi sull'altro poco distante che a sua volta si è capovolto per il peso.

Scene strazianti con le persone che cercavano di aggrapparsi al natante semiaffondato, mentre altri scomparivano tra le onde. Un’altra donna somala dice di aver perso la sorella minore. Un ragazzo egiziano ha raccontato di aver perso lo zio e il cugino che erano con lui sul barcone. Alcuni migranti hanno trovato la forza di raccontare durante i colloqui con psicologi e forze dell’ordine lo strazio della perdita di un loro caro.

«Eravamo partiti con due barche, una però si è rovesciata e così tutti siamo saliti a bordo di una delle due. L’altra però poi ha iniziato anch’essa ad imbarcare acqua» racconta uno dei naufraghi assistito da alcuni volontari di Mediterranean Hope al molo Favoloro.

«Anch’io ho perso un mio caro amico - racconta un altro ragazzo di origini egiziane - siamo tutti finiti in acqua». «C'è chi, appena arrivato a terra, si è inginocchiato ai nostri piedi, per ringraziare Dio di essere giunto sano e salvo al termine di quella traversata iniziata in Libia» racconta un operatore della Croce Rossa Italiana. «Quando gli abbiamo offerto dell’acqua ci hanno guardato come
se gli stessimo facendo il dono più grande - dice - Un altro ragazzo era abbracciato dai suoi compagni di viaggio, ci ha detto che ha perso il fratello. E’ giovanissimo». Un egiziano ha detto di aver perso i 3 cugini. «Stamattina, quando abbiamo saputo del naufragio, eravamo pronti a preparare il latte e i kit per i bambini, ma loro non sono mai arrivati» conclude l’operatore.

Secondo alcuni racconti dei sopravvissuti sulla prima imbarcazione vi erano 45 migranti, sulla seconda c'è chi dice 46, chi 52 persone. Le barche sarebbero partite da Zawia e sono passate, non è chiara la ragione da Tripoli. Dopo circa un’ora di viaggio, l’imbarcazione con 45 migranti ha cominciato a imbarcare acqua e i migranti si sono trasferiti sull'altra. «Abbiamo accolto i superstiti provati dal viaggio e da quanto accaduto, ma in condizioni di salute discrete. La nostra equipe li ha presi in carico e si sta occupando di loro e dei loro bisogni», dice la vicedirettrice dell’hotspot di Lampedusa Cristina Palma.

Le prime immagini mostrano gruppi di ragazzi seduti sotto le tende della croce rossa provati ma salvi. E qualcuno riesce anche a sorridere

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