Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La sparatoria col morto ad Agrigento, il Riesame: «Non fu omicidio»

Annullata la custodia cautelare in carcere per Angelo Di Falco, Calogero Zarbo e Domenico Avanzato accusati del delitto di Roberto Di Falco, avvenuto lo scorso 28 febbraio al Villaggio Mosè, nel piazzale di una concessionaria. I tre indagati rimangono detenuti: sono indiziati in concorso di tentato omicidio e porto e detenzione di arma da fuoco

Il tribunale del Riesame di Palermo ha annullato la custodia cautelare in carcere per Angelo Di Falco, Calogero Zarbo e Domenico Avanzato accusati dell’omicidio di Roberto Di Falco, avvenuto lo scorso 28 febbraio al Villaggio Mosè, ad Agrigento, nel piazzale di una concessionaria.

La ricostruzione dell’episodio è particolarmente complessa ma procura, gip e riesame sono d’accordo su un punto centrale: il 38enne di Palma di Montechiaro è stato ucciso dopo che il commerciante di auto, aveva reagito a un brutale pestaggio da parte dello stesso Di Falco, del fratello e di due amici che sarebbero partiti da Palma di Montechiaro col proposito di pestarlo e sparargli. La vittima, vedendo la pistola, con una mossa fulminea l’avrebbe spostata deviando il colpo sull’addome di Roberto Di Falco, rimasto ucciso. È stata accolta la tesi prospettata dal collegio difensivo composto dagli avvocati Santo Lucia, Giovanni Castronovo, Antonino Ragusa, Antonio Impellizzeri e Giuseppe Barba, secondo i quali non ci sarebbe stata alcuna intenzionalità da parte della vittima designata.

Al momento Angelo Di Falco, Zarbo e Avanzato rimangono detenuti, poiché indiziati in concorso di tentato omicidio e porto e detenzione di arma da fuoco. A seguito di chiusura delle indagini, le difese, dopo l’attento esame degli atti processuali, stanno valutando l’opportunità di sottoporre i propri assistiti a interrogatorio di garanzia, al fine di consentire loro di chiarire la complessa vicenda processuale.

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia