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Cinque anni fa la scomparsa di Gessica Lattuca, il sindaco di Favara: «Ferita aperta»

A giugno era stato iscritto nel registro degli indagati il fratello della ragazza, Vincenzo, ma pochi giorni dopo è morto

Gessica Lattuca e il fratello Enzo

«Una ferita aperta, un’onta per l’intera comunità di Favara che attende impotente che qualcuno possa avere notizie e dare il proprio contributo nella ricerca della verità». Lo ha detto, nel quinto anniversario della scomparsa di Gessica Lattuca, la ventottenne, mamma di quattro bambini, il sindaco Antonio Palumbo.

«Era il 2018 quando iniziarono le inchieste, le ricerche, gli appelli. Gli occhi del Paese si concentrarono su Favara. Un’attenzione che è via via scemata, fino a far scomparire l’argomento dal dibattito pubblico. Per investigatori e inquirenti, Gessica è ormai morta - ha aggiunto Palumbo - . Ma non è stato mai trovato il cadavere, né soprattutto si sa nulla sui colpevoli. Una ferita che resta aperta». A metà dello scorso giugno era trapelata la notizia secondo la quale il procuratore reggente Salvatore Vella e il pm Paola Vetro avevano iscritto nel registro degli indagati il fratello della ragazza - Vincenzo Lattuca, 43 anni - con l’accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere in concorso con ignoti. Archiviata l’inchiesta sul compagno della donna Filippo Russotto, l’ipotesi investigativa che prendeva corpo era che la ragazza fosse stata uccisa durante una lite scaturita dallo stato di ubriachezza della donna. Pochi giorni dopo, Enzo Lattuca è morto e la Procura ha aperto un’inchiesta, a carico di ignoti, per spaccio di droga e morte quale conseguenza di altro reato.

L’idea che l’uomo fosse morto per overdose di eroina è però venuta meno dopo che i poliziotti della Squadra Mobile hanno sentito l’amico con cui Lattuca, colto da malore improvviso dopo l’assunzione, aveva diviso e consumato la dose.

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