La città di Canicattì ha risposto in grande all’invito degli organizzatori del corteo contro la criminalità svoltosi lungo le vie del centro. Forse anche oltre ogni più rosea aspettativa. Sta di fatto che in largo Savoia davanti la chiesa di S. Diego oltre alle associazioni e gruppi che avevano già dato la loro disponibilità si sono presentati anche commercianti, semplici cittadini. Di certo quanti hanno dato vita al lungo corteo sono stati multipli della soglia-scommessa di cento partecipanti che qualcuno aveva prefigurato quasi a voler scoraggiare gli organizzatori dal movimento giovanile di «InnoviAmo Canicattì«. Nel corteo contro gli episodi di microcriminalità che offendono Canicattì e mantengono in uno stato di tensione i cittadini c’erano tutte le componenti del tessuto cittadino da qualsiasi angolazione la si guardi.
Ad aprire il corteo gli organizzatori ed i giovanissimi con i loro cartelli e slogan. Il corteo da piazza S. Diego ha raggiunto la villa comunale di viale della Vittoria facendo tappa davanti la chiesa di S. Domenico ed in viale Regina Margherita. Ci sono stati gli interventi programmati del clero con il vicario foraneo don Calogero Morgante, della Cna con Francesco Di Natale, degli agricoltori con il presidente Marchese Ragona, con il sindaco Vincenzo Corbo ed ancora con Renato La Verde del «Centro commerciale naturale» di viale Regina Margherita e con Claudio Volpe di «InnoviAmo Canicattì». Particolarmente apprezzato l’intervento di Giovanni Muratore nipote di Antonino e Stefano Saetta che ha sottolineato come «Il presidente Saetta ed il giudice Livatino non erano degli eroi ma persone che hanno fatto semplicemente il loro dovere».
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