Tre morti, sei dispersi a Ravanusa e cento sfollati, al momento, dopo l’esplosione che ha distrutto quattro palazzine e ne ha danneggiate altre tre. Due donne, nella notte, per fortuna sono state invece estratte vive dalla macerie della loro abitazione crollata. Le ricerche vanno avanti. Non ci sono bambini tra i dispersi. «La notizia secondo la quale ci sarebbero stati due minorenni tra le macerie della palazzina crollata ora è stata smentita», ha detto il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo. I vigili del fuoco, dopo l’uomo trovato nella notte, hanno recuperato stamattina due corpi.
La deflagrazione, che è stata sentita anche nei paesi vicini, sarebbe stata causata da una grossa fuga di gas dalla tubatura del metanodotto. «Il gas si è accumulato o nel sottosuolo o in un ambiente chiuso. A innescare l’esplosione potrebbe essere stata anche l'attivazione dell’ascensore», ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino. «Nei prossimi giorni faremo accertamenti più approfonditi - ha aggiunto -, certo è che una esplosione così è un evento eccezionale».
Tra le cause della rottura del tubo potrebbe esserci il maltempo o uno smottamento del terreno. Intanto la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo, ipotizzando i reati di disastro e omicidio colposo. Un sopravvissuto e il consigliere comunale Giuseppe Sortino hanno riferito che negli ultimi sette giorni nella zona erano stati avvertiti forti odori di gas, mentre l'Italgas ha replicato che nell'ultima settimana non sono pervenute segnalazioni per possibili fughe di metano.
Nella palazzina di quattro piani distrutta dall’esplosione c'erano 9 componenti dello stesso nucleo familiare. Le vittime accertate dell’esplosione di Ravanusa sono Pietro Carmina, Enza Zagarrio e Calogera Gioachina Minacori. Contrariamente a quanto comunicato in un primo momento dalla Protezione Civile, non è stata ancora individuata una quarta vittima. Due donne, dello stesso nucleo familiare, si sono invece salvate: sono Rosa Carmina, un’anziana di 80 anni, portata all’ospedale di Licata con gravi fratture, e la cognata Giuseppa Montana, che i soccorritori sono riusciti a rintracciare dallo squillo del cellulare e che è stata trasportata ad Agrigento. I vigili del fuoco scavano da ore con le mani evitando di usare mezzi meccanici nella speranza che qualcun altro sia ancora vivo. Purtroppo, però, dopo quelli delle due donne, hanno trovato ancora una persona morta.
Una intera famiglia è stata colpita dall’esplosione che ha devastato 4 palazzine e ne ha danneggiate altre tre. Nella palazzina principale, in piani diversi, c'erano un'anziana donna e i tre fratelli con le rispettive mogli. In uno degli appartamenti si trovavano anche il nipote della donna e la moglie incinta di 9 mesi che erano andati a far visita ai genitori. Nella palazzina attigua, pure crollata, c'era una coppia, lei assistente sociale, lui professore, entrambi dispersi.
Questi i componenti della famiglia che abitava nella palazzina crollata. Al primo piano viveva Rosa Carmina, trovata viva tra le macerie. Al secondo piano c'era la cognata, Giuseppa Montana, anche lei sopravvissuta. Al terzo erano in quattro: Angelo Carmina che risulta disperso, la moglie Enza Zagarrio che è morta, la nuora Selene Pagliarello incinta di nove mesi e il marito Giuseppe Carmina, figlio della coppia. Entrambi sono dispersi. Al quarto piano c'erano Calogero Carmina, la moglie Liliana Minacori, e il figlio Giuseppe. Liliana Minacori è stata trovata morta, il marito e il figlio, Calogero e Giuseppe Carmina, sono ancora dispersi.
Nell’altra palazzina crollata c'erano Pietro Carmina, che è morto, e Carmela Scibetta, che è dispersa.
Ancora dispersi gli altri familiari tra i quali una giovane infermiera giunta al termine della gravidanza e il marito. Domani sarebbe dovuta partire per Milano per la laurea del fratello. Straziante il dolore della madre che ripeteva «figlia mia» in attesa di notizie. Si scava ancora per cercare anche le due persone che al momento dell’esplosione si trovavano nella casa attigua.
Un portavoce Italgas, la società che distribuisce il metano, fa sapere che «i tecnici hanno completato le operazioni di isolamento del tratto di rete e messo in sicurezza l’area interessata interrompendo il flusso di gas». La zona dell’esplosione sembra uno scenario di guerra: macerie, vetri rotti, detriti e un acre odore di bruciato ovunque. Sul posto sono arrivate squadre dei vigili del fuoco di Agrigento, Palermo e Catania, la Croce Rossa, la Protezione Civile, polizia e carabinieri.
Sono almeno 50 le persone sfollate e tra loro diversi anziani.
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