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Lampedusa, il dramma del naufragio e il racconto dei sopravvissuti: "Ho visto le mie sorelle scomparire in mare"

«Un giorno mi prenderò io cura di te», ha detto un bambino di 5 anni della Costa d’Avorio rivolgendosi a uno degli operatori. «Ho visto le mie due sorelle scomparire in mare», ha raccontato una donna dalla Costa d’Avorio di circa 40 anni. Voci dei sopravvissuti, raccolte da personale di Medici senza frontiere, del naufragio verificatosi all’alba di ieri a sette miglia da Lampedusa: 46 i migranti salvati, 7 le vittime, tutte donne, almeno 9 i dispersi, 10 per Unicef.

«Volevo solo essere me stesso, per quello sono partito, ma per noi non c'è un’alternativa al mare, anche se sai che rischi di non farcela», ha detto un uomo di 26 anni del Camerun. «C'era una ragazza sopravvissuta al naufragio - riporta un operatore di Msf presente allo sbarco - che non parlava e teneva gli occhi chiusi, quasi volesse rifiutare il mondo attorno a sé. Solo quando le ho detto che eravamo lì per lei, che non era sola e che era in Italia, ha aperto gli occhi, si è illuminata per un momento ed è scoppiata a piangere. Forse aveva capito di essere finalmente arrivata in un luogo sicuro».

Mentre proseguono le ricerche dei dispersi del naufragio, un barcone, con a bordo 63 migranti, è stato soccorso a limite delle acque nazionali, da una motovedetta della Guardia costiera. Fra loro ci sono persone provenienti da Egitto, Eritrea, Costa d’Avorio, Senegal, Guinea e Ghana. Sul barcone anche due donne. Poche ore dopo un altro maxi sbarco con 188 uomini, tutti provenienti dal Bangladesh, approdati sull'isola.

Il gruppo, dopo un primo triage sanitario direttamente a molo Favarolo, è stato scortato da polizia e carabinieri all’hotspot di contrada Imbriacola dove si trovano 457 ospiti. La Prefettura di Agrigento intanto ha disposto il trasferimento, con il traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle, di 100 migranti ospiti dell’hotspot. Si tratta di persone tutte già sottoposte a tampone rapido per verificare il contagio da Covid e alle procedure di identificazione.

Ieri, con le due motonavi di linea, erano state trasferite 180 persone complessivamente. Le salme delle sette donne che hanno perso la vita nel naufragio invece verranno tumulate a Palma di Montechiaro, nell'Agrigentino. I posti al cimitero sono stati trovati dalla Prefettura di Agrigento. Questa sera, ad accogliere i feretri ci saranno anche i sindaci di Porto Empedocle e Palma di Montechiaro, oltre al prefetto Maria Rita Cocciufa e i rappresentanti delle forze dell’ordine.

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