Ininterrotti gli sbarchi di migranti a Lampedusa. L'hotspot non accenna a svuotarsi e i cancelli di contrada Imbriacola rimangono sempre aperti per accogliere sempre nuovi ospiti. Grandi disagi nella struttura dove i presenti sono arrivati a 872 a fronte di una capienza massima prevista per 95.
Durante la notte tre barche sono state rintracciate dalle motovedette della Guardia costiera a largo dell'isola con a bordo rispettivamente 106, 13 e 9 migranti. Le persone sono state sbarcate al molo commerciale e poi portate all'hotspot.
Mentre ieri sera la guardia costiera ha rintracciato, nelle acque antistanti Lampedusa, un barchino con a bordo 18 migranti sedicenti libici ed egiziani. Anche questo gruppetto è stato fatto sbarcare al molo commerciale e dopo i primi controlli sanitari è stato trasferito all'hotspot di contrada Imbriacola.
Intanto, ieri sera, un gruppo di 43 migranti è stato trasportato da Lampedusa a Porto Empedocle con un traghetto di linea. Il gruppo è già in viaggio per una struttura d'accoglienza di Palermo.
La Prefettura di Agrigento, provando ad alleggerire le presenze nell'hotspot ha pianificato per la tarda mattinata il trasferimento, sempre con la motonave di linea, di altre 200 persone che una volta arrivate, in serata, a Porto Empedocle verranno caricate su dei pullman con destinazione alcuni centri d'accoglienza del Molise.
La Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio, intanto, ritiene che un'intesa con Tunisi potrebbe frenare la rotta. Il fenomeno della immigrazione clandestina di queste ultime settimane «ha riguardato quasi esclusivamente cittadini tunisini che con grossi barconi da pesca hanno di fatto accompagnato, in modo affidabile e sicuro, loro connazionali a Lampedusa o addirittura fino sulle coste agrigentine. Talvolta sui barconi tunisini sono stati imbarcati anche subsahariani o bengalesi». Lo fanno sapere dalla Procura.
La rotta tunisina, viene sottolineato, ha delle peculiarità che la differenziano da quella libica, «allo stato infrenata dalla guardia costiera libica, in quanto è utilizzata da cittadini tunisini che non fuggono da situazioni di persecuzione politica o razziale, ma che cercano in Italia solamente migliori condizioni di vita e di lavoro. E’ un tipo di immigrazione che probabilmente potrebbe essere arginata o regolamentata con successo da accordi politici internazionali bilaterali ovvero multilaterali con Tunisi. Si ritiene, infatti, sulla scorta delle conoscenze processuali acquisite, che non è complesso identificare gli organizzatori di tali traffici e le loro basi logistiche e predisporre conseguentemente efficaci servizi di prevenzione e controllo».
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