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Uno sbarco dopo l'altro a Lampedusa: arrivano anche migranti con valigie e un barboncino, scoppia la protesta

Continua l'emergenza degli sbarchi nell'Agrigentino. Durante la notte, altri due barconi con 114 migranti sono arrivati a Lampedusa. La situazione sull'isola si complica ulteriormente con oltre 700 ospiti dell'hotspot che ne dovrebbe contenere massimo 95. La gestione dei migranti in arrivo diventa sempre più difficile e montano le proteste.

La Guardia costiera ha rintracciato al largo dell’isola 70 tunisini su un natante. Neanche il tempo d’ultimare le procedure di trasferimento verso l’hotspot che la Capitaneria ha avvistato e agganciato un altro barcone con a bordo 44 extracomunitari: 4 marocchini e 40 originari del Bangladesh.

Anche i due gruppi sono stati portati al centro di prima accoglienza. Successivamente due barche con a bordo rispettivamente 7 e 16 tunisini sono arrivate direttamente al molo Madonnina. A bloccare i migranti, subito dopo gli approdi autonomi, sono stati i militari della Guardia di finanza. Dopo i primi controlli sanitari, anche in questo caso le persone sono state accompagnate all'hotspot.

Tra i migranti sbarcati anche diciannove tunisini, fra cui due minorenni, rintracciati dalla Guardia di finanza nei pressi dell'isolotto di Lampione. Il gruppetto, su un barchino fatiscente, stava facendo rotta verso la costa di Lampedusa.

Ha destato scalpore anche il salvataggio di 11 tunisini, intercettati e trasbordati sul gommone della Guardia costiera mentre erano, su un barchino, a largo di Lampedusa. Tra loro, infatti, c'erano tre donne e un cane barboncino tenuto al guinzaglio. I migranti in pantaloncini, occhiali da sole e sigaretta in mano, sono stati fatti sbarcare a molo Madonnina.

Le tre donne, una delle quali con un grosso cappello di paglia, avevano con loro anche dei bagagli. il gruppo sembrava formato da vacanzieri. "Sono stata 15 anni in Italia, poi sono tornata nel mio paese e ora sono tornata di nuovo in Italia perché mi piace. Spero di trovare un lavoro e la libertà perché in Tunisia è piena di carceri, è piena di schifo", ha detto la donna tunisina proprietaria del cane barboncino dopo lo sbarco. Intervistata da News Mediaset la donna - occhiali da sole e zainetto in spalla - ha ricostruito il viaggio: "Abbiamo comprato, tutti quanti, una barca. Ognuno di noi ha dato un poco di soldi e abbiamo guidato per arrivare qua". Accanto a lei un uomo, con canottiera, pantaloncino e cappellino, che è, all'improvviso, è sbottato: "Sono scappato dal mio paese, paese di m..".

Altri sette tunisini sono stati rintracciati, dalla Guardia di finanza, sugli scogli di Portu 'Ntoni, accanto a Cala Croce. I migranti sono riusciti ad arrivare sulla terraferma e stavano abbandonando il barchino che gli aveva consentito l'approdo quando sono stati avvistati ed è scattato l'allarme. L'area di Portu 'Ntoni e Cala Croce sono tradizionalmente affollate dai turisti.

Intanto montano le proteste. Alcuni lampedusani, stanotte, durante lo sbarco dei 44 migranti, originari del Marocco e del Bangladesh, hanno bloccato - tendendo una corda - l’unica strada d’accesso al molo commerciale. Fra i manifestanti anche l’ex senatrice della Lega Nord, Angela Maraventano. "Abbiamo bloccato tutto, non entra nessuno e non esce nessuno - è stato detto durante la protesta - . Siamo stanchi, adesso basta".

Al molo sono andati la Digos, i poliziotti dell’Immigrazione e i carabinieri. "Chiediamo due aerei per trasferire, immediatamente, questi migranti che sono sull'isola perché siamo in pericolo - ha detto Maraventano - Stiamo manifestando pacificamente, non stiamo ostacolando nessuna situazione di emergenza". La polizia sta valutando denunce per interruzione di pubblico servizio e resistenza passiva a pubblico ufficiale.

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