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Usura ed estorsione aggravata, sequestrati beni ai fratelli Maira di Canicattì

Sequestro da 430 mila euro deciso dalla Procura della Repubblica di Agrigento e confermato dal Gip del Tribunale per i fratelli Antonio e Giuseppe Maira di Canicattì arrestati il 9 dicembre scorso con le accuse di usura, estorsione aggravata ed altri reati satelliti in concorso tra loro. Il sequestro avvenuto nei giorni scorsi a distanza di circa tre mesi dall'arresto dei due fratelli conferma che le indagini in questi mesi sono proseguite.

Il profilo tracciato nell'ordinanza di arresto, seppure con conclusioni differenziate per Antonio e Giuseppe Maira, era di estrema gravità e soprattutto potenziale violenza anche solo psicologica nei confronti dei soggetti loro debitori.

Il sequestro del denaro è stato effettuato da personale dei carabinieri e della polizia che nel tempo hanno compiuto una serie di perquisizioni domiciliari ed anche di ricerche presso intermediari finanziari e familiari dei fratelli Maira. Per gli investigatori infatti lo stato di «povertà» dei due strideva con le somme date in prestito ed anche con la serie di contatti professionali intessuti nel tempo.

L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia

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