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Bancarotta e riciclaggio ad Agrigento, maxi sequestro al "re" dei supermercati

Il centro commerciale sequestrato

Sequestro di beni per un valore di 9 milioni a Giuseppe Burgio, noto imprenditore 56enne di Porto Empedocle, operante nel settore della grande distribuzione. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Agrigento hanno eseguito un rilevante sequestro patrimoniale, con decreto emesso dal Tribunale -Misure di Prevenzione di Agrigento, su proposta del questore, riguardante cinque beni immobili -fra Agrigento, Porto Empedocle, Palermo e Gela - tutti riconducibili alla Hopaf srl per un valore di 5.247.000 euro-, tra cui un centro commerciale, 15 autovetture del valore complessivo all'acquisto di 198 mila euro, gioiellidal valore complessivo all'acquisto di 21.288 euro e 11 rapporti bancari-assicurativi-di investimento dal valore di 65 mila euro.

E' stato quantificato in 8.700.000 euro il "tesoro" sequestrato al re dei supermercati Giuseppe Burgio. I sigilli sono stati posti a due appartamenti di 5 e di 12 vani in via Minerva ad Agrigento; un complesso immobiliare destinato a centro commerciale "Le Rondini" situato lungo la statale 115 a Porto Empedocle; un fabbricato incompleto, destinato a centro commerciale, in via Venezia a Gela e un appartamento di 2 vani e un terrazzo in vicolo Morici a Palermo, zona Ucciardone.

Burgio venne arrestato nell'ottobre del 2016 dal nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle per bancarotta fraudolenta nel corso dell'operazione "Discount" che ha riguardato i fallimenti di quattro società, avvenuto fra il dicembre 2011 e l'ottobre del 2012, tutte riconducibili all'imprenditore.

Per Burgio si trattò, secondo gli inquirenti, di "plurime ipotesi di bancarotta fraudolenta consumate in danno delle quattro società ed in relazione ai cui fallimenti ha procurato danni ai creditori sociali per quasi 50 milioni di euro, rendendosi - prosegue l'accusa - responsabile di distrazioni per oltre 13 milioni di euro".

L'imprenditore è anche indagato per intestazione fittizia di beni al fine di agevolare il delitto di riciclaggio.

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