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Omicidio a Canicattì: confessa il pensionato fermato

Alla fine ha confessato Carmelo Rubino, il pensionato 68enne fermato ieri sera per l’omicidio commesso nell’Agrigentino, ai danni di Vincenzo Sciascia Cannizzaro, il bracciante agricolo di 68 anni.

"I capi di imputazione provvisori sono omicidio aggravato e porto illegale di arma comune da sparo ed è stato dimostrato che sul cadavere c'erano dei bossoli, ma l’arma ancora non è stata trovata", ha detto il pm della procura di Agrigento, Paola Vetro, durante la conferenza stampa svoltasi al commissariato di polizia di Canicattì.

Il pm ha aggiunto: "Ci sono degli accertamenti investigativi che non sono ancora conclusi. L’omicidio pluriaggravato anche dai futili motivi, in relazione ai rapporti di vicinato non sereni. Gli elementi a carico dell’indagato si basano sulle sommarie informazioni dei testimoni che ci hanno permesso di ricostruire la vicenda e che hanno confermato anche l’orario della morte. Gli spari sono stati sentiti e ci sono dei testimoni oculari che riferiscono di avere visto l’indagato - aggiunge il magistrato Paola Vetro - sul posto nella fascia oraria che corrispondeva con la morte di Vincenzo Sciascia Cannizzaro".

Il pm ha inoltre disposto l’autopsia sul cadavere del bracciante. Lunedì pomeriggio il medico legale Giuseppe Ragazzi eseguirà l’esame per accertare le cause del decesso.

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