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Mafia e racket ad Agrigento, chiesta la riapertura dell'istruttoria al processo a carico del boss Massimino

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Antonio Massimino e Liborio Militello

Sentire in aula i due imprenditori, ritenuti vittime di estorsione, per ascoltare la loro versione.

È la richiesta del sostituto procuratore generale di Palermo, Rita Fulantelli, che vuole riaprire l'istruttoria al processo di appello a carico del boss Antonio Massimino, 50 anni, arrestato l'8 novembre del 2016 per l'ennesima volta con l'accusa di avere imposto il racket a due noti costruttori agrigentini, e del suo presunto braccio destro Liborio Militello, di un anno più grande.

In primo grado, lo scorso 19 aprile, il gup di Palermo, Fabrizio Molinari, ha deciso l'assoluzione di Massimino e la condanna di Militello a quattro anni di reclusione. Sia i pubblici ministeri della Dda Claudio Camilleri e Alessia Sinatra che il difensore di Militello, l'avvocato Giovanni Castronovo hanno impugnato il verdetto e la vicenda sarà, adesso, interamente ridiscussa.

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