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Il nipote del boss Massimino fa scena muta davanti al pm di Agrigento

Scena muta del ventiseienne Gerlando Massimino, nipote del boss Antonio, arrestato lo scorso 5 febbraio insieme allo stesso zio, storico capomafia di Agrigento, dopo essere stati filmati mentre occultavano un piccolo arsenale in un terreno davanti all'abitazione del capomafia, nei pressi del Villaggio Mosè.

Dopo gli accertamenti sulle armi sequestrate, risultate "perfettamente funzionanti e in grado di essere usate in qualsiasi momento", la Procura di Agrigento prova a fare un ulteriore passo avanti prima di fare approdare l'inchiesta in aula per il processo.

Il pm Gloria Andreoli ha fissato un interrogatorio dei due indagati ma il primo, in sostanza, è andato a vuoto perché il giovane, ieri mattina, comparso nella saletta degli interrogatori del carcere Petrusa, assistito dal suo difensore Salvatore Pennica, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il 12 luglio, per rogatoria al carcere di Terni, dove è detenuto, toccherà ad Antonio Massimino rendere l'interrogatorio sempre se, come nel caso del nipote, non deciderà di fare scena muta.

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