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Il funerale di Angelo Truisi a Licata, la famiglia: "Chiediamo giustizia"

I parenti hanno affidato al sacerdote, don Carmelo Rizzo, l’appello alle istituzioni: «Nessuno cerca vendette, solo la verità»

LICATA. I familiari di Angelo Truisi, il ventiduenne scomparso lo scorso primo di gennaio e ritrovato cadavere il 21 successivo in una villa abbandonata di contrada Nicolizia, hanno affidato al sacerdote che ieri ha celebrato il funerale in chiesa Madre, don Carmelo Rizzo, l’appello alle autorità. “Mi hanno detto – ha annunciato il parroco della chiesa di Sabuci durante l’omelia di ieri – che nessuno di loro cerca vendette, altro sangue da fare scorrere. Vogliono solo che sia fatta giustizia per l’atroce morte di Angelo”.

Angelo Truisi, come si ricorderà, era uscito di casa il primo dell’anno senza farvi più ritorno. La polizia, alla quale l’indomani si erano rivolti i genitori per denunciarne la scomparsa, aveva avviato subito le indagini, ma per giorni del ragazzo non si era trovata traccia. Il 21 gennaio, sul terrazzo di una villa abbandonata di contrada Nicolizia, a due passi dal mare, era stato rinvenuto un cadavere in avanzato stato di decomposizione.

 

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