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Mafia e appalti a Sciacca, il sindaco: «Uno scenario inquietante»

«L’operazione della Dda, condotta nei giorni scorsi sul nostro territorio, ha disvelato uno scenario inquietante, che ci pone dinanzi al dovere di ringraziare pubblicamente le forze dell’ordine e gli organi inquirenti, naturalmente nel rispetto delle garanzie che le leggi attribuiscono ai singoli procedimenti giudiziari». Lo affermano in una nota il sindaco di Sciacca Fabio Termine e la Giunta comunale dopo la recente inchiesta antimafia. Giovedì scorso i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo e della compagnia di Sciacca hanno eseguito due ordinanze cautelari emesse dal gip su richiesta della Dda, nei confronti di 7 presunti esponenti della famiglia mafiosa di Sciacca (5 in carcere e 2 ai domiciliari). Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione e illecita concorrenza aggravate dalla finalità di agevolare Cosa nostra, scambio elettorale politico-mafioso e traffico illecito di rifiuti.

«L’amministrazione comunale di Sciacca prende atto con preoccupazione delle prime conclusioni investigative, che evidenziano un substrato di interessi che puntano a minare la dignità della pubblica amministrazione, settore ancora nel mirino di sordidi tentativi di condizionamento», prosegue la nota.

«La comunità di Sciacca era e rimane, nella stragrande maggioranza della sua popolazione, assolutamente lontana da ogni possibile concezione affaristica della vita pubblica, men che meno se la concezione affaristica sia di ispirazione mafiosa. - sottolinea la nota - L’Amministrazione comunale opera, con tutta la determinazione possibile, per rafforzare ogni giorno gli indispensabili anticorpi contro ogni forma di sopruso e di illegalità».

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