Buche ovunque, tombini otturati, cani randagi, cimitero in condizioni pietose. Ma anche furti di auto, in appartamenti e negozi, rapine e incendi di mezzi. È stato accusato di tutto, e di più, il sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo, che ieri ha ricevuto, direttamente al Municipio, una inquietante lettera di insulti e minacce. «Ma che merda di sindaco sei?», «Sei ridicolo … sprechi fondi con le nostre tasse per cose inutili», «Te ne devi andare... dimettiti». Queste alcune delle frasi che hanno composto, oltre ad offese pesantissime e minacce, la missiva scritta al computer. A firmarla: «Canicattì siamo noi».
Corbo, tornato ad essere sindaco della città dell’uva Italia dall’ottobre del 2021, ha presentato una denuncia, a carico di ignoti, alla stazione dei carabinieri della compagnia cittadina.
Un servizio sul giornale di Sicilia oggi in edicola
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