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"Chi tace acconsente", a Licata spuntano manifesti contro il Comune

"Assedio e Halycon, chi tace acconsente". È questo il messaggio inserito nei manifesti apparsi nelle strade di Licata e realizzato dall’associazione "A Testa alta", da anni impegnata contro l’inquinamento, la cattiva gestione amministrativa e il malaffare.

Un cartellone che richiama tutti, dalla società civile alla politica, passando anche per le istituzioni, alla necessità di prendere una posizione netta e aperta (anche se in ritardo, ormai) sulle due operazioni denominate "Halycon" e "Assedio", scattate l’anno scorso a Licata e che hanno accertato, secondo l’accusa, intrecci tra mafia, imprenditoria, politica e massoneria deviata. Fra gli indagati anche l’ex sindaco Angelo Graci.

"Questa la nostra provocazione - dice un post dell’associazione - per una città che rimane impassibile di fronte alla più importante operazione antimafia degli ultimi anni. Quando alzeremo la testa e diremo basta?". Il riferimento, in particolare, è alla mancata costituzione di parte civile del Comune all’udienza preliminare che si è già conclusa con i rinvii a giudizio e la decisione di gran parte degli imputati di scegliere il giudizio abbreviato.

"Il Comune - aggiunge il presidente dell’associazione Antonino Catania - non si è presentato all’udienza preliminare e non si è costituito parte civile in Halycon-Assedio. Non potrà più farlo nei confronti dei dieci imputati che hanno optato per il rito abbreviato. Potrà ancora farlo per gli altri imputati. Ci speriamo".

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