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Da Favara a Sanremo, la fiaba di Pistritto

Per il quarto anno consecutivo il pluripremiato pizzaiolo sarà il responsabile dell’area food di Casa Sanremo

Per il quarto anno consecutivo il pizzaiolo favarese Carmelo Pistritto, sarà il responsabile dell’area food di Casa Sanremo. Un grande riconoscimento alla qualità della sua pizza. «Le materie prime che utilizzo - spiega - sono quelle che scelgo e che mi vengono fornite dai produttori locali che praticano agricoltura biologica e sostenibile. Farine, formaggi, pomodori, ortaggi ma anche salumi e altre prelibatezze, per la maggior parte sono quelli tipici siciliani. La pizza si sa è il prodotto più rappresentativo della gastronomia italiana ed è il più conosciuto e mangiato nel mondo e per questo i miei menù esplorano stagionalmente le eccellenze tipiche di altre regioni d’Italia. Tengo in particolar modo alla selezione di farine di qualità di cui la Sicilia ne è generosa produttrice. La fragranza di una buona pizza - conclude - è un’esperienza gustativa unica che consente a chi la mangia di tenere in memoria il luogo, le persone, il territorio che racconta… e di tornare “Da Pistritto”».

«Da Pistritto» ad accogliere i gustaioli sono le circa 40 ricette di pizza e dintorni che nel menù si raccontano incuriosendo i palati. La pizza di punta perché è la sintesi delle bontà locali, è la «Sicilia Beddra», in omaggio alla bellezza della Sicilia. Periodicamente Carmelo Pistritto modifica le ricette anche su suggerimento dei clienti con i quali a fine pasto si intrattiene proprio per avere il loro parere e captare nuove ispirazioni creative. Oltre alle speciali pizze bianche di cui è il campione mondiale 2021, non può certamente mancare la pizza al pomodoro, la classica base che in tutto il mondo ci ha resi famosi. Tanti i riconoscimenti ricevuti: nel 2019 è stato premiato alla trasmissione «Il boss della pizza», nel 2021 si è laureato campione mondiale della pizza bianca. Una passione nata da ragazzino. «La mia prima pizza, all’età di 11 anni - racconta - è stata un’esperienza intensa che mi è rimasta dentro, fino al punto da farmi scegliere di diventare un appassionato professionista della pizza. Un giorno mio padre, chef Michele, con un sorriso fiero mi invitò ad impastare. Nel mio immaginario da ragazzino l’impasto era riservato solo a braccia forti ed esperienti e quella fiducia riposta in me da parte di mio padre la ricordo ancora. Mi ritrovai uno sgabello sotto i miei piedi e il grembiule fuori misura stretto alla vita. Lo sgabello fu anche il sostegno emotivo che mi elevò all’altezza del banco da lavoro ed allo stesso tempo mi fece sentire all’altezza della sfida. Poco dopo, davanti a me il disco bianco di pasta lievitata e la bocca del forno a legna che attendeva la mia prima creazione: la pizza Margherita. Da quel preciso momento non ho mai smesso di credere nel mio sogno e da grande, dopo gli studi, ho iniziato a lavorare senza perdere di vista quell’iniziale sgabello che ha rappresentato e rappresenterà sempre, la mia passione professionale, ovvero essere sempre all’altezza, giusta, per raccontare attraverso la mia idea di pizza, anche i valori e la qualità del made in Italy ed in particolare della mia terra: la Sicilia e le sue eccellenti materie prime».

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