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Movida deserta ad Agrigento. Con l'entrata in vigore dell'ordinanza del presidente della Regione, polizia, carabinieri, Guardia di finanza, Esercito e vigili urbani – sabato sera e notte – hanno vigilato per evitare assembramenti davanti ai locali di via Atenea e zone limitrofe.
Locali e pub vuoti: nessuna bolgia lungo il salotto della città che sembra irriconoscibile. Demoralizzati i gestori agrigentini. Sono in tanti, infatti, coloro che hanno deciso di chiudere almeno fino al 25 novembre, termine delle disposizioni del presidente del Consiglio.
"Quello che è stato adottato sarà verosimilmente un colpo letale per le imprese – ha detto Gabriella Cucchiara, presidente della Fipe Confcommercio di Agrigento - . I ristoranti e bar avevano già perso tutta la parte di clientela che riguardava il pranzo a causa del lavoro in smart working dei dipendenti pubblici e il numero di turisti non è stato bastevole a colmare la chiusura dei mesi passati. Siamo davvero in una situazione di economia post bellica.
Adesso –ha continuato - chiudendo alle 18 chi si occupa solo di ristorazione cosa fa? Vedremo le imprese chiudere ad una ad una ed è una cosa che non ci possiamo permettere".
L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.
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