La scelta del ticket d'ingresso per l'edizione numero 120 del Carnevale di Sciacca è al centro del dibattito a meno di due settimane dall'inizio della festa. Le critiche si concentrano sulla decisione di fare pagare anche i saccensi. L'organizzazione con la Futuris ha sottolineato durante la conferenza stampa di presentazione che è stato necessario per garantire tutti i servizi, avendo ampliato il quadro degli spettacoli anche con l'intervento di testimonial e cantanti e l'assessore comunale allo Spettacolo, Sino Caracappa, ha legato questo contributo alla festa anche al miglioramento delle condizioni di sicurezza.
Tra i più critici l'ex assessore comunale Salvatore Monte, favorevole a far pagare i non saccensi, ma non la gente di Sciacca. «La festa è dei cittadini di Sciacca - dice Monte - e la facciamo noi, anche chi non partecipa che è parte attiva. È scorretto far pagare il saccense, mentre per chi viene da fuori è positivo, ma a determinate condizioni. Il biglietto deve avere un valore in servizi superiore rispetto alla precedente edizione. Chi paga cosa avrà in più rispetto all'anno scorso: aree parcheggio, bus navetta, un bagno pulito. Se tutto questo verrà messo in campo bene, altrimenti si potrà parlare di flop. Di questo, però, ne parleremo dopo la festa».
Fortemente critico sul ticket d'ingresso da far pagare anche ai saccensi il consigliere comunale Giuseppe Ambrogio. «Sempre stato favorevole al ticket d' ingresso per la manifestazione del carnevale, in quanto essa non è più sostenibile solo con i soldi comunali, ma favorevole - afferma Ambrogio - a che pagassero i visitatori che vengono da fuori, non i saccensi. Invito gli organizzatori della festa a rivedere la loro posizione, non è opportuno fare pagare il popolo di Sciacca. Inoltre, si viene a creare una discriminazione tra i cittadini che diventano di serie A e di serie B in quanto i residenti del centro storico non pagano, come è giusto che sia, e chi invece vive al di fuori di esso è costretto a pagare. Non solo questo, ma mentre qualche altro quartiere della città verrà in qualche modo interessato dalla festa, la Perriera - aggiunge Ambrogio - nonostante la presenza del museo del Carnevale, rimane completamente esclusa da qualunque forma partecipativa. Invito caldamente gli organizzatori a rivedere la loro posizione - conclude il consigliere - ed a lasciare che i saccensi godano gratuitamente della manifestazione».
L'organizzazione della festa farà conoscere nelle prossime ore tutti i particolari riguardanti l'accesso alle aree della festa durante i quattro giorni, da sabato 22 a martedì 24, quando bisognerà pagare per assistere agli spettacoli.
L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.
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