
A giudizio con le accuse di tentato omicidio con il metodo mafioso: il gip di Palermo, Antonella Consiglio, accoglie la richiesta dei pubblici ministeri Claudio Camilleri e Giorgia Righi e manda a processo, con rito immediato e senza neppure passare dall’udienza preliminare, due fratelli albanesi accusati di avere sparato al ventiquattrenne Samuele Romeo, gambizzato davanti a un autolavaggio di via Capitano Ippolito, a Canicattì.
Si tratta di Dhimitraq Hoxhara, 30 anni e Julian Hoxhara, 33 anni. Il movente è stato scoperto intercettando Romeo, in seguito coinvolto in un’altra grossa indagine di droga, nella camera dell’ospedale Cannizzaro di Catania dove, dal 4 giugno del 2023, è rimasto a lungo ricoverato per le gravi ferite alle gambe riportate. La vittima dell’agguato, secondo quanto ricostruito, voleva allontanare gli albanesi dal mercato della droga gestendo in esclusiva alcune zone e precisi clienti.
Dopo avere intimidito uno dei fratelli facendogli trovare un proiettile, subì la rappresaglia: gli albanesi lo andarono a cercare mentre era in fila per fare lavare il suo suv, uno dei due scese dall’auto e l’altro gli scaricò addosso il caricatore di una pistola calibro 9. La prontezza di riflessi della vittima, che si buttò a terra sotto un motorino, evitò il peggio. Romeo, il cognato e un amico che si trovavano con lui, anzichè denunciare, provano a sviare le indagini mentendo ai carabinieri: le conversazioni intercettate nella camera dell’ospedale, svelano tutti i dettagli, il movente e i retroscena.
Romeo, parlando con amici e familiari, spiega che non vuole che li arrestino perchè deve essere lui a ucciderli una volta guarito e la faida rischia di allargarsi ad altre persone. I due albanesi provano a fuggire ma vengono catturati fra l’Albania e la Croazia. Adesso, per loro, è arrivato il momento del processo anche se i complici non sono stati ancora individuati e le indagini continuano. La prima udienza del dibattimento è stata fissata per l’11 settembre davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento. Se i difensori, gli avvocati Paolo Ingrao e Edi Gioè, chiederanno il giudizio abbreviato, sarà fissata un’altra data davanti al gup di Palermo.
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