Sono andate avanti tutta per la notte le ricerche dei 20 dispersi, tra cui 5 donne e 3 bambini, nelle acque antistanti a Lampedusa. Nessun cadavere è stato, al momento, ritrovato. I sette naufraghi, fra cui il bimbo siriano di 8 anni, sono in corso di trasferimento dall’hotspot di contrada Imbriacola al porto di Lampedusa per lasciare l’isola diretti a Porto Empedocle con il traghetto di linea per poi essere portati in un altro posto ancora non stabilito. Sono complessivamente 237, sui 397 ospiti della struttura d’accoglienza, i migranti che verranno imbarcati sul traghetto di linea per Porto Empedocle.
A disporre l’immediato spostamento del bimbo sopravvissuto al naufragio del barchino partito da Zuwara in Libia è stata la procura presso il tribunale dei minorenni di Palermo. Il piccolo, ieri sera, dopo l’arrivo in hotspot, è stato messo in contatto, con una video chiamata, con il papà che vive e lavora in Germania. Il piccolo viaggiava con la mamma che, al momento, risulta dispersa. A salvarlo, tenendolo stretto quando il barchino è naufragato, è stato un parente. Madre e figlio si erano imbarcate dalla Libia per raggiungere la Sicilia e cercare d’arrivare poi in Germania. Era questa la loro destinazione finale perché in quel paese vive il papà del bimbo di 8 anni che ha visto scomparire fra le onde la mamma.
A ricostruire la tragedia familiare, subito dopo l’arrivo nell’hotspot di Lampedusa, è stato il parente che ha salvato il bimbo mentre il barchino colava a picco. Da Lampedusa, grazie alla Croce Rossa e ai poliziotti presenti nella struttura, il piccino ha potuto mettersi in contatto con il papà: fra i due - hanno riferito alcuni testimoni - c’è stata una videochiamata toccante. La procura presso il tribunale per i minorenni di Palermo aveva disposto che il piccino rimanesse una notte a Lampedusa, in un ambiente protetto, assieme al familiare. Le motovedette di guardia costiera e guardia di finanza stanno scandagliando tutta l’area, antistante la costa di Lampedusa, dove si sarebbe inabissato il barchino.
Sbarcati ieri in 278 a Lampedusa e Linosa
Sono 278, fra cui i 7 sopravvissuti al naufragio di ieri, i migranti arrivati nelle ultime ore a Lampedusa. A loro si aggiungono i 46 bengalesi, egiziani e pakistani sbarcati nel tardo pomeriggio di ieri a Linosa e già trasferiti sulla maggiore delle isole Pelagie dalle motovedette della guardia di finanza e dei carabinieri.
Quattro natanti - con a bordo 36 (3 donne), 63, 39 e 61 egiziani, pakistani, siriani, palestinesi, sudanesi ed etiopi - sono stati agganciati e soccorsi al largo dalle motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza. Settantadue bengalesi, marocchini ed egiziani sono invece riusciti ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell’Isola dei Conigli e sono stati bloccati dai militari delle Fiamme gialle.
Nave della Ong a Porto Empedocle: in 33 pronti allo sbarco
La nave ResQ People, della Ong italiana Onlus ResQ-People Saving People, sta per attraccare a Porto Empedocle. Ad assegnarle il porto sicuro dell’Agrigentino è stato il ministero dell’Interno. A bordo ci sono 33 pakistani, etiopi, eritrei ed egiziani, salvati nel Mediterraneo. Fra loro anche una donna e 7 minori over 14 non accompagnati. La maggior parte dei 33 migranti sono in ipotermia e disidratati, alcuni stanno male a causa del mare. Sul molo Empedoclino ci sono già anche alcune ambulanze, qualora dovesse rendersi necessario il trasferimento di qualcuno al pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento. Il gruppo, dopo lo sbarco, verrà temporaneamente accolto nel vicino hotspot di contrada Caos.
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