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Agrigento, un quartiere da un mese senz’acqua: «Una vergogna»

Fontanelle completamente a secco da 32 giorni. La denuncia arriva da un cittadino, Giuseppe Carapezza

Nella foto la protesta di qualche mese fa davanti al Comune

Mentre va in scena il teatrino dello scaricabarile ed impazza la polemica sul duro scontro tra il sindaco, Francesco Miccichè e il capo della protezione civile regionale, Salvo Cocina, sul ruolo di Aica nella gestione dell’emergenza idrica, ad Agrigento c’è il quartiere di Fontanelle completamente a secco da 32 giorni. La denuncia arriva da un cittadino, Giuseppe Carapezza, che evidenzia la situazione che sta vivendo la sua palazzina di via Di Giovanni, dove vivono 12 famiglie. E ci sono anche bambini, anziani e disabili.

«È una vergogna – sbotta Carapezza -. La prima volta abbiamo ricevuto 4 mila metri cubi di acqua dopo ben 27 giorni di attesa, poi abbiamo dovuto attendere altri 32 giorni per avere altri 4 mila metri cubi di acqua. In mezzo a tutto questo abbiamo dovuto pregare un autobottista privato e pagare la fornitura per riempire i nostri recipienti».

Stessa situazione si registra nella palazzina di via Provenzani. «Abbiamo chiesto aiuto ad un assessore e ad un consigliere – conclude Carapezza – per ricevere altra acqua con l’autobotte di Aica».
Esplode il caso Aica. Durante l’intervento del sindaco Miccichè nel vertice convocato dal prefetto, il dirigente regionale Cocina lo ha interrotto, rimproverandolo di non «aver cercato i pozzi» come era stato indicato in una sua direttiva di protezione civile ed il sindaco ha indicato Aica. Cocina a questo punto lo ha redarguito dicendo: «Aica non esiste, non sta funzionando». «Aica ha fatto e farà quanto possibile ma è limitata da forte carenza di uomini e mezzi. Più di questo non può fare – ha ribadito ieri Salvo Cocina -. Organi di governo, Ati e gestione Aica non possono fare di più e colpa principale la carenza idrica siamo attivati a questo. Occorre attivare il sistema di protezione civile con in testa i sindaci a livello comunale a poi a livello provinciale, prefetto e strutture regionali in provincia (genio civile protezione civile, consorzio bonifica, asp etc) e poi il livello regionale con il dipartimento regionale e la forestale. Ho risposto così al sindaco quando gli ho chiesto se avesse cercato i pozzi e lui mi risponde che lo fa Aica, Non capisce che lui è autorità di protezione civile che affianca o si sostituisce ad Aica per la ricerca dei pozzi. I soldi li mette le regione, lui deve cercare i pozzi con i suoi uffici e requisirli».
Miccichè minimizza: «Nessuna lite, c’è stato un malinteso subito chiarito». «È ormai chiaro che con la scusa dell’emergenza si vuole affossare Aica», tuona la deputata nazionale del Pd, Giovanna Iacono.

Intanto, problemi idrici si registrano anche ad Aragona dove l’acqua è stata erogata dopo un mese e mezzo ma i recipienti restano vuoti perché un problema strutturale, segnalato alla società settimane prima, non è stato risolto. La gente, esasperata, ieri è scesa in strada ed è scoppiato il caos tanto che sono dovuto intervenire i carabinieri.

Disagi anche a Caltanissetta dove cinque consiglieri comunali di opposizione: Annalisa Petitto, Vincenzo Cancelleri, Felice Dierna, Calogero Palermo e Luigi Bellavia - e alcuni cittadini hanno organizzato un presidio in via Bellini, tra il teatro Margherita e la sede di Caltaqua per sensibilizzare le istituzioni sulla grave crisi idrica che sta attraversando la città. È stato allestito un banchetto per raccogliere firme e chiedere un’equa distribuzione dell’acqua. In alcune zone infatti non arriva acqua da quasi due mesi e in altre scorre fino a 48 ore di fila. In poche ore tra quelle on line e quelle al banchetto sono state raccolte circa 400 firme. Un presidio che rimarrà fisso fino al 23 di agosto. Mentre si cercano le fonti di approvvigionamento, a causa di un tubo non riparato da due anni, l’acqua potabile si riversa in strada. Succede a Gardini Naxos (Messina) una delle località balneari più popolari della Sicilia orientale. Abitanti, turisti e commercianti denunciano che nei pressi dell’elisuperficie e del depuratore della cittadina, dal manto stradale sgorgano rivoli di acque chiare che si riversano in abbondanza sulla strada, dove peraltro passano numerosi pedoni e tante auto.

(Nella foto la protesta di qualche mese fa davanti al Comune)

 

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