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Petroliera salva 139 migranti, ma tre cadono durante il trasbordo e il mare inghiotte le loro vite. I superstiti sbarcati a Lampedusa

Si trovavano tutti a bordo di un barcone partito dalla Libia. I dispersi sono un siriano, un bengalese e un etiope

Tre migranti - un siriano, un bengalese e un etiope - sono caduti in mare, in acque internazionali, durante il trasbordo dalla barca di circa 12 metri alla nave cargo petroliera Vault, e sono dispersi. L’equipaggio della nave cargo ha soccorso una carretta con a bordo 139 migranti, fra cui una donna, partiti a loro dire da Sabratha in Libia. Durante le operazioni di salvataggio, avvenute durante la notte, tre persone sono appunto finite in acqua e non è stato possibile recuperarle.

È il terzo episodio, e i dispersi salgono a 5 (compresa una bimba di 15 mesi del Camerun e un quindicenne della Guinea), nell’arco di 3 giorni. I 139 migranti, sono stati poi trasbordati sulla motovedetta Cp319 della guardia costiera che li ha sbarcati nel molo Favarolo a Lampedusa. Il gruppo è composto da persone originarie di Pakistan, Bangladesh, Siria, Mali, Guinea, Etiopia ed Eritrea che sono state già portate all’hotspot di contrada Imbriacola dove le presenze salgono a 717.

Ieri (24 marzo) su disposizione della prefettura di Agrigento, con i due traghetti di linea per Porto Empedocle, erano stati trasferiti 680 migranti complessivamente.

I 139, compagni di viaggio dei tre dispersi, adesso verranno sentiti dai poliziotti della squadra mobile, che sono 365 giorni all’anno all’hotspot, per cercare di ricostruire come i tre sono finiti in mare durante il trasbordo, ma anche i dettagli della traversata. Il barcone di 12 metri, partito da Sabratha in Libia alle 2 di sabato, è stato lasciato alla deriva. Molti dei 139 hanno già riferito d’aver pagato da 3 mila a 7 mila dollari per imbarcarsi sul natante.

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