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Ucciso da un colpo di pistola ad Agrigento, interrogatori senza sosta alla squadra mobile: molti i punti oscuri

Sono state sentite tutte le persone presenti nel piazzale della concessionaria di auto, nel quale è avvenuta la lite con sparatoria

Notte di interrogatori in questura, ad Agrigento, dove sono state sentite tutte le persone presenti nel piazzale della concessionaria di auto AutoXpassione di Lillo Zambuto, nel Villaggio Mosè, dove nel pomeriggio di ieri, 23 febbraio, c’è stata una rissa in cui è stato ucciso con un colpo di pistola Roberto Di Falco, 38 anni.

In questura c’era anche il procuratore Giovanni Di Leo. In quattro, nella mattinata di oggi, 24 febbraio, si trovano ancora negli uffici della squadra mobile perché audizioni e interrogatori non sembrerebbero essere terminati.

Stando a quanto è emerso, le dichiarazioni - già acquisite dalla polizia - sarebbero molti i punti contrastanti. Gli agenti della squadra mobile non hanno avuto collaborazione neanche da quanti - fra Agrigento e Palma di Montechiaro - gravitano nel «mondo» della compravendita di auto. Sono stati acquisiti, e già passati in rassegna, i filmati della videosorveglianza: sia quelli delle telecamere poste a presidio della concessionaria che quelle dell’intera zona dove ci sono diverse attività commerciali. La ricostruzione della lite e dell’omicidio non è però semplice.

La vittima sarebbe stata ferita durante la colluttazione nel piazzale della concessionaria di auto. La lite, sfociata in una rissa, avrebbe avuto origine dalla compravendita di più auto fra il concessionario agrigentino e il 38enne di Palma, anch’egli commerciante di auto usate.

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