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Tumori fra i vigili del fuoco a Lampedusa, esposto della Uil alla procura

Il sindacato: «I casi dopo l’installazione di radar militari nell’86»

Dopo anni di richieste, fatte a vari livelli istituzionali, affinché venga condotta un’indagine epidemiologica, il segretario provinciale Uilpa vigili del fuoco, Antonio Di Malta, ha presentato un esposto alla Procura di Agrigento sui vigili del fuoco, ma non soltanto, morti di tumore a Lampedusa: «Vengano accertati e valutati eventuali profili e responsabilità penalmente rilevanti», scrive il sindacato.

Fra i vigili del fuoco - in servizio al distaccamento della maggiore delle isole Pelagie dal 1986 a oggi - ci sono stati 7 decessi per cancro, 13 sono ancora ammalati e a 10 sono state riscontrate malattie cardiache.

«Nel 1986, dopo l’attacco missilistico di Gheddafi, sono stati installati due radar a 400 metri in linea d’aria dal distaccamento vigili del fuoco di Lampedusa - ha ricostruito, nell’esposto, Di Malta -. Gli impulsi dei radar interrompevano gli apparati radio, la tv e la linea telefonica. In quel periodo, il personale dei vigili del fuoco accusava forti mal di testa, dolori spariti dopo il 2000 in concomitanza con la disinstallazione dei radar».

«Rilevante - prosegue il segretario provinciale della Uilpa vigili del fuoco - è che sono morti per tumori altri 8 lavoratori in servizio in altri enti, tra questi 3 addetti ai radar dell’aeronautica militare (2 di tumore e 1 per arresto cardiocircolatorio)». Dal 2022, la sigla sindacale ha chiesto, a diverse cariche istituzionali, l’avvio di un’indagine epidemiologica. Non c’è stato però, al momento, nessun riscontro. E oggi, indirizzato al procuratore di Agrigento Giovanni Di Leo, è stato presentato un esposto «affinché si voglia disporre gli opportuni accertamenti per valutare eventuali profili illeciti».

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