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Esplosione e strage a Ravanusa, partito il processo a due tecnici

La deflagrazione dovuta a una perdita di gas causò la morte di nove persone

È iniziato ieri al tribunale di Agrigento, il processo sulla strage di via Trilussa a Ravanusa, l’esplosione causata da una fuga di gas, che nel dicembre 2021 provocò la morte di nove persone (ed un bambino in grembo) ed il ferimento di altre due persone, oltre a radere al suolo un intero quartiere. Durante l’udienza davanti al gip Giuseppe Zampino, c’è stata la discussione dei legali delle persone offese tra cui l’avvocato Salvatore Loggia e Salvatore Manganello e subito dopo la seduta è stata rinviata al 5 dicembre per ascoltare i legali degli indagati ed il pm Salvatore Vella. Sono due gli imputati, accusati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo in concorso.

Si tratta di Carmelo Burgarello, 88 anni, responsabile tecnico della A.Mi.Ca. Srl (impresa incaricata dalla committente Siciliana gas Spa, dell’esecuzione materiale dei lavori di messa in posa della tubazione); Guido Catalano, 76 anni, nelle qualità di firmatario del collaudo tecnico-amministrativo del Comune di Ravanusa del 25 febbraio1989 nonché di direttore dei lavori e di firmatario della relazione finale sui lavori di costruzione della Rete di distribuzione di Primo Impianto in Ravanusa e di direttore Tecnico della Siciliana Gas Spa. La procura ha chiesto, invece, di archiviare le accuse nei confronti di altri dieci indagati, tutti responsabili, tecnici o dirigenti della Italgas Spa: Pier Lorenzo Dell’Orco, Angelo Facchini, Luca Sabato, Valeria Vignolo, Sandro Lacidogna, Agostino Massimo Limonta, Arturo Iasso, Ivan Fontana, Giuseppe Campo e Carmelo Di Stefano.

Un servizio completo di Paolo Picone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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