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Da gennaio sono arrivati oltre 101 mila migranti, il doppio dell'anno scorso

Il mese che ha fatto registrare il maggior numero di arrivi è stato luglio con 23.628 persone approdate ma il record rischia di essere superato ad agosto: sono giunti già più di 12mila profughi

Quasi settecento arrivi in due giorni a Lampedusa. Non si arresta l’ondata di sbarchi che nel mese di agosto è stata pressoché ininterrotta con oltre 12mila migranti arrivati sulle coste italiane. Anche nel giorno di Ferragosto sono arrivati in Italia 592 migranti e altri 155 erano sbarcati questa notte. Sono i dati aggiornati del Viminale che certificano il superamento della soglia psicologica dei centomila arrivi. Sono infatti 101.386 le persone sbarcate in Italia dall’inizio dell’anno ad oggi. La cifra è più che raddoppiata (+107%) rispetto allo scorso anno quando, nello stesso periodo, si erano registrati 48.940 arrivi.

Nella tradizionale conferenza stampa di ferragosto il ministero degli Interni ha fatto sapere che nei primi sette mesi del 2023, sono aumentate le richieste di asilo (72.460, +70,59%). Nello stesso periodo di riferimento lo scorso anno erano 42.475. Il 48,2% delle domande sono state rifiutate (+8,7% nel 2023). Lo status di rifugiato è stato riconosciuto nell’8,6% dei casi (-6,7%), la protezione sussidiaria nel 10,1% (-3,3%). I permessi di soggiorno rilasciati sono stati 1.089.815: 282.154 per lavoro subordinato, 45.634 per lavoro autonomo, 191.133 per ricongiungimenti (motivi familiari) e 570.894 per altro (permessi di studio e casi speciali).

L’aumento esponenziale delle persone che cercano di arrivare in Italia, e conseguentemente in Europa, è legato all’instabilità politica di molti Paesi africani ma anche alla crisi che sta attraversando in particolare la Tunisia. Le favorevoli condizioni del mare hanno poi spinto le partenze ad agosto.
Intanto il Viminale conferma che ci saranno più espulsioni. Il ministro Matteo Piantedosi ha ribadito, in una intervista al Messaggero, che il governo varerà «un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie». Un ’pacchetto sicurezzà era stato infatti annunciato l’8 agosto, al termine del vertice con la premier Giorgia Meloni che aveva fatto seguito all’ultimo consiglio dei ministri. «Abbiamo ottenuto nell’ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale», afferma il ministro.

Intanto è stato organizzato il trasferimento degli oltre 1.200 migranti che si trovavano nell’area di pre-identificazione creata al porto di Porto Empedocle (Agrigento). Sono invece giunti ad Ancona i 106 migranti dalla nave umanitaria Humanity 1. «Ancona è satura. Ho parlato anche con il sottosegretario dell’Interno Prisco», ha lamentato il sindaco Daniele Silvetti. Il primo cittadino di Padova Sergio Giordani chiede invece di puntare sull’accoglienza diffusa: «Padova non vuole maxi hub per migranti nel suo territorio, non vuole tendopoli, non vuole dover pagare conseguenze di modelli sbagliati, a causa dei no ostinati a ogni tipo di collaborazione con le Prefetture, no che continuano tristemente a ripetersi a 360 gradi».

Sulla questione migranti resta alta la preoccupazione della Chiesa. Monsignor Gian Carlo Perego, presidente della fondazione Migrantes (Cei), parla di «situazione drammatica» e indica le lacune nel «sistema di accoglienza: in queste ore sta avendo una battuta d’arresto perché molte persone sono costrette a lasciare i centri per fare posto ai nuovi migranti che stanno arrivando».

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