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Un naufragio e ancora sbarchi, già duemila morti quest'anno nel Canale di Sicilia

La condanna del Papa: vergogna per queste vittime innocenti. Quasi centomila arrivi nei primi otto mesi dell’anno

In balia delle onde anche se il mare in queste ore non è molto increspato continua ininterrottamente il flusso di arrivi di migranti sulle coste siciliane. Un numero, quello dei migranti in arrivo, che cresce di ora in ora e che, secondo i dati del Viminale aggiornati alla mattina dell’11 agosto, sfiora le 96.323 persone. Alle quali però si sono aggiunti i circa 1500 migranti approdati negli ultimi due giorni sulle coste italiane.

E il loro viaggio nel Mediterraneo avviene spesso su piccole imbarcazioni. Ed è questa una delle cause dei frequenti naufragi come quello avvenuto al largo dell’isola di Marettimo nel trapanese dove stamane la Guardia Costiera ha recuperato un cadavere. Si tratta, presumibilmente, di uno dei due dispersi dell’affondamento di un natante. Il cadavere, dall’apparente età di 30 anni, è stato trovato a 10 miglia a sud-ovest dell’isola ed è stato trasferito a Trapani.

Morti sulle quali anche oggi è arrivato il grido di dolore del Papa. "Un altro tagico naufragio è accaduto alcuni giorni fa nel Mediterraneo: 41 persone hanno perso la vita, ho pregato per loro", ha ricordato il Papa durante l’Angelus aggiungendo: "Con dolore e vergogna dobbiamo dire che dall’inizio dell’anno già quasi 2mila uomini, donne e bambini sono morti in questo mare cercando di raggiungere l’Europa. E’ una piaga aperta nella nostra umanità".

E ieri 11 maghrebini erano stati soccorsi e trasferiti sull’isola dell’arcipelago delle Egadi. Ma a bordo della barca, dalle prime testimonianze dei salvati, dovevano essere 13. Alle ricerche hanno partecipato 3 motovedette e un elicottero della Guardia Costiera.

E anche nelle acque antistanti a Lampedusa, un barchino di metallo, di 7 metri, è affondato. La motovedetta G79 Barletta della Guardia di finanza ha tratto in salvo 45 migranti, fra cui 7 donne e un minore, originari di Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Liberia, Mali e Niger. Non vi sarebbero, stando alle dichiarazioni dei naufraghi che hanno pagato 2mila dinari tunisini per la traversata, dispersi, né morti. Il gruppo è stato già sbarcato a molo Favarolo e i 45, dopo un triage sanitario che non ha evidenziato emergenze, sono in corso di trasferimento verso l’hotspot di contrada Imbriacola. Sono 113 i migranti sbarcati, nel giro di mezz’ora, a Lampedusa. Salgono così a 10, a partire da mezzanotte, con un totale di 390 persone, gli approdi sulla maggiore delle isole Pelagie. Oltre ai 45 superstiti di un barchino colato a picco, la motovedetta delle Fiamme gialle ha agganciato un altro natante con 52 nordafricani, fra cui 9 donne e 4 minori. Sedici tunisini sono stati invece rintracciati, dai militari della tenenza della Guardia di finanza, direttamente sulla terraferma. A loro dire, sarebbero arrivati una carretta in vetroresina di 6 metri salpata da Djerba.

Ieri, in 24 ore, sull’isola, ci sono stati 27 sbarchi con complessivi 718 migranti. La Prefettura di Agrigento è al lavoro, anche oggi, per pianificare i nuovi trasferimenti che dovranno essere effettuati nelle prossime ore. Saranno complessivamente 1.200 i migranti, dei 2.127 ospiti dell’hotspot di Lampedusa, che oggi lasceranno l’isola mentre domani la Life Support di Emergency sbarcherà a Napoli i 76 naufraghi soccorsi in acque internazionali in zona Sar Maltese, la sera di venerdì.

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