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Un barchino affonda nel Mediterraneo, un disperso e 37 sbarcati a Lampedusa

Un barchino è affondato ieri sera in acque Sar maltesi, a circa 42 miglia da Lampedusa. Trentasette, fra cui 7 donne, i migranti salvati dalla nave ong Nadir e da tre pescherecci e poi trasbordati sulla motovedetta della Guardia costiera. All’appello mancherebbe un uomo, originario di Burkina Faso, fratello di uno dei superstiti che è giunto, assieme agli altri 36, a Lampedusa. L’uomo, ritenuto disperso, probabilmente è annegato dopo che la carretta si è ribaltata. La tragedia si è verificata intorno alle ore 19. Alle 21,50 circa i 37 sono stati trasbordati sull’unità della Guardia costiera e sono giunti all’una a molo Favarolo.

È stata una notte di sbarchi a Lampedusa dove, dopo il soccorso di 8 imbarcazioni, sono arrivati complessivamente 380 migranti. Ieri, durante l’intera giornata, erano giunti in 247 con 7 diversi barchini.
I primi a sbarcare sono stati i 37 salvati dopo il naufragio del natante sul quale viaggiavano. A ruota sono giunti altri 35 soccorsi dalla G079 Barletta della Guardia di finanza e 99 (fra cui 3 donne) agganciati dalla V1102 delle Fiamme gialle. Questi ultimi - sedicenti bengalesi, ivoriani, eritrei, etiopi, marocchini, egiziani e ghanesi - erano su una lancia libica di 12 metri salpata, a loro dire, da Zuwara in Libia. Stesso porto di partenza, ma su un barchino di 7 metri, dei 35 originari di Pakistan, Siria ed Egitto.
La motovedetta Cp273 della Capitaneria ha soccorso e imbarcato 35 persone (11 donne e 1 minore), 45 (5 donne), 40 (11 donne e 6 minori) e l’altra unità di soccorso, la Cp319, ha recuperato 40 (6 donne) e 39 (12 donne e 3 minori). Tutti questi migranti - originari di Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Mali e Gambia - hanno dichiarato di essere partiti da Sfax, in Tunisia, e d’aver pagato 2mila dinari tunisini a testa.

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