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Coniugi massacrati a Racalmuto, l'orrore nella casa del figlio assassino: vestiti insanguinati

Erano gettati alla rinfusa nella sua camera da letto i vestiti sporchi di sangue, e le scarpe, che Salvatore Sedita, 34 anni, indossava al momento dell’omicidio della madre Rosa Sardo e del padre Giuseppe Sedita. A ritrovarli la scorsa notte sono stati i carabinieri della Scientifica. Ma gli abiti sono stati lasciati nello stesso identico punto in cui erano stati gettati. Verranno acquisiti oggi dal Ris di Messina che dovrà esaminarli.

Pare che vi fossero anche tracce di sangue in bagno perché - secondo l’ipotesi dei pm - il 34enne racalmutese, subito dopo il duplice omicidio, si sarebbe lavato. Salvatore Sedita, durante l’interrogatorio fatto durante la notte dal sostituto procuratore Gloria Andreoli, non avrebbe detto cosa ha fatto dopo il delitto che, a suo dire, sarebbe avvenuto nella giornata di lunedì. C'è un vuoto nel suo racconto. Non è chiaro fino a quando è rimasto in casa, nell’appartamento di case popolari di viale Rosario Livatino, alle spalle della stazione ferroviaria di Racalmuto.

E' certo però che ieri sera, dopo essere stato visto nella villetta nei pressi della fondazione Sciascia in compagnia di alcuni immigrati, sia sceso in paese e lungo corso Garibaldi ha comprato e mangiato un panino con la milza in un chiosco. Poco dopo è stato intercettato dai carabinieri che già lo conoscevano, lo hanno fermato e condotto in caserma.

L'uomo è stato portato portato, in stato di fermo di indiziato di delitto, al reparto di Psichiatria dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento dove i medici stanno anche accertando se era o meno sotto effetto di sostanze stupefacenti. Pare che facesse uso di cocaina e forse di crack. Durante l’interrogatorio della scorsa notte, il trentaquattrenne ha detto anche di aver visto "un uomo che è entrato in casa con una maschera e un macete" e che è stato lui ad uccidere i genitori.

Il sindaco proclama il lutto cittadino

«Il duplice omicidio di contrada Stazione mette grande agitazione nel paese, una realtà di 7 mila abitanti dove tutti ci conosciamo. Il Comune proclamerà il lutto cittadino nel giorno dei funerali per rispetto di queste due povere vittime». Lo ha detto il sindaco di Racalmuto, Vincenzo Maniglia. «Denunciamo un sistema sociale che sta perdendo di vista i valori fondamentali. Il Municipio sta procedendo all’assunzione di due assistenti sociali, l’ufficio deve essere potenziato - ha detto Maniglia - . Stiamo infatti attenzionando altri casi di particolare disagio familiare. Le istituzioni, i servizi sociali e sanitari, il Comune, carabinieri e polizia dobbiamo vedere come porre rimedio perché forse gli anni della pandemia da Covid hanno ulteriormente acutizzato fenomeni di liti familiari che poi sfociano in fatti criminali come quello verificatosi a Racalmuto».

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