Una bombola di gas è esplosa su un barcone carico di migranti diretto a Lampedusa. Ci sarebbero due bambini morti e un profugo gravemente ustionato che verrà trasferito al pronto soccorso dell’isola. Lo confermano fonti della Capitaneria di Porto. Sul barcone con 37 persone a bordo ci sarebbero altri due bambini ustionati e cinque donne ferite.
La Procura di Agrigento ha aperto un'indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro reato. Il facente funzioni Salvatore Vella sta coordinando l’inchiesta condotta dalla Guardia costiera. Il capo dei pm sta coordinando il comando generale della Capitaneria, la Guardia costiera di Lampedusa e la Squadra Mobile che è 365 giorni all’anno presente sull’isola. “Ci sono due bambini piccolissimi morti bruciati e diversi feriti - conferma il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella - . I migranti sono stati trasbordati sulle unità di soccorso e il barchino è stato lasciato alla deriva ancora galleggiante». Nessuno ha certezza di quello che sia avvenuto sul quella carretta del mare.
Due le ipotesi: l’esplosione del motore che avrebbe investito i due bimbi- di uno e due anni - che erano vicini e che sono morti carbonizzati, oppure lo scoppio delle taniche del carburante provocato da una scintilla del motore, che i profughi cercavano di riaccendere, rimasto in panne durante la navigazione. Diversi i feriti: la più grave, madre di una delle piccole vittime, sarebbe una donna d 25 anni, incinta, intubata e trasportata in elisoccorso al Civico di Palermo. Ustionati anche altri profughi seduti a poppa dell’imbarcazione. Secondo le testimonianze dei migranti la madre dell’altro bimbo deceduto sarebbe dispersa in mare. Le salme dei bambini sono già sbarcate a molo Favarolo.
La versione della Guardia di finanza
L’imbarcazione a bordo della quale hanno perso la vita due bambini era stata segnalata in difficoltà questa mattina «in area di responsabilità Sar maltese, in prossimità dei limiti dell’area Sar italiana» da un motopesca tunisino che ha contattato la Guardia costiera di Lampedusa. Lo riferisce la stessa Guardia costiera.
In accordo con le Autorità maltesi - che hanno coordinato l’invio di mezzi - una motovedetta della Guardia costiera di Lampedusa è stata inviata sul posto e ha recuperato 38 migranti, parte dei quali già soccorsi dal peschereccio, tra cui anche i corpi privi di vita di due minori. Il motopesca tunisino, intervenuto per primo in soccorso, prosegue la Guardia costiera, “ha riferito di un’esplosione avvenuta a bordo del barchino. I migranti soccorsi sono giunti a Lampedusa mentre, al momento, risulterebbe dispersa ancora una donna. Un aereo ed una motovedetta della Guardia Costiera sono impegnati nelle operazioni di ricerca».
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