I giudici della prima sezione penale della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, hanno emesso sentenza di condanna per 5 imputati e di assoluzione per 2 nel processo scaturito dall’inchiesta «La carica delle 104» che ha sgominato una presunta «fabbrica» di falsi invalidi nell’Agrigentino. Fra gli imputati, uno ha beneficiato della prescrizione mentre un’anziana paziente, accusata di avere «comprato» un falso certificato, è morta prima della sentenza.
Le indagini della Digos della Questura avevano mostrato le immagini delle telecamere che hanno filmato le scene degli arrivi, per la visita davanti alla commissione, in ambulanza e barella, salvo poi scendere a piedi, convinti di non essere visti. In questo troncone erano imputati in 9 (un medico e 8 pazienti) che avrebbero rilasciato e utilizzato dei falsi certificati che attestavano patologie inesistenti ottenere benefici previsti dalla legge per previdenze o trasferimenti in sedi privilegiate. In primo grado, il gup del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, aveva deciso 9 condanne.
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