Un barcone di 10 metri, con a bordo 51 cittadini eritrei, etiopi, sudanesi ed egiziani è approdato all’alba a Lampedusa. Ad intercettare il natante, a circa un miglio dalla costa, è stata una motovedetta della Guardia di Finanza. Ieri, fino a notte inoltrata, sull’isola si sono registrati 15 sbarchi per un totale di 631 persone. All’hotspot di contrada Imbriacola sono state superate, nonostante i trasferimenti già avvenuti di circa 200 ospiti, le 2.200 presenze.
Anche le navi ong continuano i loro soccorsi in mare aperto. Sono 387 a boro della Ocean Viking di Sos Mediterranne dopo l’ultimo salvataggio di 80 persone: erano su un gommone stracarico e quasi sgonfio, a 40 miglia nautiche dalle coste libiche. Molti migranti sono esausti e mostrano segni di stress dopo aver trascorso più di 10 ore in mare».
E sono 439 sulla Sea Watch 3, dopo alcune evacuazioni tra cui quella di una bimba di un anno gravemente ustionata trasportata d’urgenza in ospedale insieme ai genitori. E la ong tedesca denuncia: «Sabato 23 abbiamo ascoltato le conversazioni radio che hanno riguardato un respingimento; la Vos Trito dopo aver salvato circa 100 persone hanno trasbordato i naufraghi su una motovedetta della Guardia costiera libica. Poco dopo la motovedetta ha infatti riportato le persone in Libia: un paese da cui avevano rischiato la vita nel tentativo di fuggire».
Le organizzazioni umanitarie chiedono un porto sicuro.
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