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Porto Empedocle, revocata l'interdittiva antimafia a un'azienda del settore energia

La Prefettura di Agrigento

La Prefettura di Agrigento ha accolto l’istanza di aggiornamento di una ditta empedoclina, revocando il precedente provvedimento interdittivo. Ne dà notizia lo studio legale Rubino, che ha curato gli interessi della signora C.D. , di 46 anni, di Porto Empedocle, titolare di un'impresa operante nel settore della produzione di energia elettrica.

L’azienda, raccontano i legali, nel 2017 ha ricevuto dalla Prefettura di Agrigento un'informativa interdittiva antimafia. In particolare, l’amministrazione prefettizia ha ritenuto sussistente un rischio di condizionamento mafioso nei confronti della titolare della ditta sulla scorta dei precedenti giudiziari dell’ex marito. A seguito del provvedimento, il Gse (Gestore servizi energetici) ha disposto la risoluzione di diritto delle convenzioni in conto energia con l'impresa empedoclina.

L’azienda ha presentato ricorso contro questi provvedimenti, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino. Nelle more della definizione di tutti i procedimenti instaurati , ed essendo decorsi alcuni anni dell’adozione del provvedimento interdittivo, la ditta ha trasmesso alla Prefettura di Agrigento un'istanza di aggiornamento per ottenere la revoca dell’informativa, «stante il dimostrato venire meno - sottolinea la nota degli avvocati - delle circostanze ritenute a suo tempo rilevanti ai fini dell’accertamento del rischio di infiltrazione mafiosa».

Nello specifico, gli avvocati Rubino e Marino hanno evidenziato come il presunto elemento sintomatico di un condizionamento mafioso della ditta era superato anche alla luce sia della interruzione del legame coniugale, sia in ragione della sopravvenuta riabilitazione di quest’ultimo disposta con un recente provvedimento del Tribunale di Agrigento. In seguito, i legali, preso atto dell’inerzia manifestata dall’amministrazione prefettizia sull’istanza di aggiornamento, hanno chiamato in causa nuovamente il Tar Palermo per la declaratoria di illegittimità del silenzio serbato dalla Prefettura. In vista dell’udienza di trattazione di quest’ultimo ricorso, accogliendo le deduzioni degli avvocati Rubino e Marino, la stessa Prefettura ha disposto la revoca dell’informativa interdittiva resa a carico della titolare della ditta, rilasciando una informativa liberatoria. Per effetto di tale provvedimento liberatorio, il Gse - sottolinea lo studio legale - dovrà immediatamente ripristinare le convenzioni precedentemente stipulate con la ditta, che potrà pertanto riprendere la propria attività sia in ambito pubblico che in quello privato.

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