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Offerta di un ex killer di mafia per il beato giudice Livatino: andrà ai poveri

Un anno fa il magistrato ucciso dai mafiosi fu proclamato beato, manifestazioni a Canicattì

Doppio anniversario  domani, 9 maggio a Canicattì. Soprattutto per l’associazione “Amici del Giudice Rosario Livatino Onlus” nata per raccogliere testimonianze e fare memoria del magistrato di Canicattì ucciso il 21 settembre 1990 alle porte da Agrigento. Da oltre venticinque anni l’associazione fondata da Ida Abate, docente di liceo di Livatino, ed oggi presieduta da Giuseppe Palilla, suo compagno di scuola, solennizza le date importanti se non storiche legate proprio al “magistrato martire”. A quelle del 21 settembre giorno del vile e barbaro assassinio e del 3 ottobre giorno di nascita se ne è aggiunta un’altra. Quella del 9 maggio nella duplice declinazione del 1993 quando a piano S. Gregorio il Pontefice dell’epoca, S. Giovanni Paolo II, pronunciò lo storico anatema alla mafia poco dopo aver incontrato in episcopio gli anziani genitori del magistrato, il papà Vincenzo e Rosaria Livatino; e del 2021 quando ad Agrigento il “Martire della Giustizia e, indirettamente, della Fede” come lo definì profeticamente Papa Wojtyla, è stato beatificato in cattedrale.

“E’ una data storica –dice Giuseppe Palilla- che non ci ha mai lasciati indifferente. Ancor più oggi che il 9 maggio è un concentrato di eventi. Gran parte tristi”. Per solennizzare le ricorrenze di questo particolarissimo giorno l'associazione "Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino Onlus" ha stilato un nutrito programma che sarà aperto da una celebrazione eucaristica alle 7,15 nella chiesa S. Giuseppe di Canicattì dedicata a tutte le vittime della violenza in genere ed anche di quella mafiosa sia queste innocenti o carnefici. Sarà don Giuseppe Livatino, omonimo e non parente del Giudice Beato e già Postulatore diocesano del processo, a celebrare la particolarissima celebrazione eucaristica e a leggere una delle intenzioni dei fedeli. Quella che auspica un sincero e concreto pentimento dei criminali e mafiosi macchiatisi di episodi di sangue. L’intenso programma laico e religioso nel ricordo del primo anniversario della beatificazione del Giudice Rosario Angelo Livatino e nel XXIX anniversario dello storico anatema alla mafia di S. Giovanni Paolo II a piano San Gregorio con alle spalle il tempio della Concordia, proseguirà alle 9 di domani mattina proprio alle porte di Agrigento con la deposizione di un omaggio floreale ai piedi della croce che ricorda la visita di S. Giovanni Paolo II nel capoluogo agrigentino. "Siamo in tempo di guerra e stiamo vedendo ogni genere di violenza -dice Giuseppe Palilla- vogliamo sensibilizzare ancor più l'opinione pubblica con una particolare attenzione anche alle vittime della barbare criminale, terroristica e mafiosa sia esse innocenti o carnefici. Abbiamo ricevuto un'offerta da un killer di mafia ora revveduto che abbiamo voluto convertire in azioni benefiche sperando che dia una svolta alla sua vita in tal senso".

Dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 sarà aperta la cappella di famiglia nel cimitero di Canicattì. Alle 10,30 e alle 19 nella chiesa S. Domenico celebrazioni eucaristiche celebrate dal vicario vescovile don Giuseppe Cumbo e dal parroco don Salvatore Casà cui seguirà una fiaccolata dei giovani sino a largo Savoia davanti la chiesa di S. Diego dove è stato collocato il mezzobusto di Rosario Livatino realizzato dal maestro Lillo Costanza. Iniziative realizzate ed animate dalle comunità di S. Francesco, S. Domenico e S. Diego. In serata due iniziative culturali a Canicattì e ad Agrigento. La prima la riproposizione del docufilm realizzato da TV2000 alla vigilia della beatificazione. Saranno presenti Vincenzo Morgante direttore dell’emittente dei vescovi e monsignor Alessandro Damiano, vescovo dell’Arcidiocesi Metropolita di Agrigento. A Canicattì invece un concerto dell’Orchestra da camera Parnaso e del coro polifonico Gaspare Lo Nigro. L'associazione nel frattempo sta lavorando anche alle iniziative da realizzare tra settembre ed ottobre tra Canicattì, Agrigento, Favara e Messina in coincidenza del XXXII anniversario dall’omicidio.

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