C'è un solo uomo fuggito da Kiev, sul pullman della missione umanitaria «Favara for Ukraine», rientrato in Sicilia dalla Polonia con 53 profughi ucraini. Si tratta di Nicol, un ex elettricista ed idraulico che, dal momento dell’imbarco dei profughi a Lublino e per tutto il viaggio è rimasto sempre in silenzio.
«Volevo andare a combattere, ma ho 65 anni e non mi hanno voluto - spiega vincendo la commozione - perché nell’esercito arruolano fino a 60 anni. Mia moglie è morta, per un tumore, nel 2017, ho due figlie: una vive in Repubblica Ceca, l’altra, Irina, è fuggita in Italia con mio nipote. Mi raggiungeranno ad Agrigento. Volevo restare a Kiev, ma mia figlia Irina ha insistito affinché venissi in Italia e mi mettessi in salvo».
Nicol, la figlia e il nipote, andranno a vivere in un appartamento del quartiere agrigentino Villaggio Mosè, trovato dalla famiglia di Carla Bartoli, la sedicenne di Favara che ha promosso la raccolta fondi per portare in salvo donne e bambini in fuga dalla guerra.
Caricamento commenti
Commenta la notizia