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Canicattì, investito e ucciso dal futuro consuocero: chiuse le indagini contro il tabaccaio di 75 anni

L'ospedale Papardo di Messina, dove morì Mario Vincenzo Lauricella (nel riquadro)

Chiusa l’inchiesta per l’omicidio dello scorso maggio a Canicattì di Mario Vincenzo Lauricella, ucciso, secondo l’accusa, dal futuro consuocero, il tabaccaio Luigi Lalomia. L’accusa per lui è di omicidio pluriaggravato, tentato omicidio e minaccia grave. Imminente la richiesta di rinvio a giudizio.

Lalomia, 75 anni, il 30 maggio del 2021 avrebbe colpito a bastonate e investito con un furgone il futuro consuocero sessantenne Lauricella. Il gesto sarebbe scaturito da un contrasto legato al futuro matrimonio dei figli, già fissato in chiesa per il 26 giugno. Lauricella non morì subito, restò un mese e mezzo in agonia in ospedale, al Papardo di Messina, dove si spense a metà luglio. Lalomia è accusato anche del tentato omicidio della ragazza che sarebbe dovuta diventare sua nuora, la quale fu salvata proprio dal padre. Il carrozziere l’avrebbe spinta, evitando che fosse travolta dal furgone condotto dal tabaccaio. Una serie di frasi rivolte all'indirizzo sia della ragazza sia del carrozziere sono alla base delle accuse di minacce. Il 75enne ha negato ogni accusa.

I fatti determinanti avvengono il 30 maggio 2021. Lalomia, contrario al matrimonio del figlio con la figlia del meccanico, avrebbe picchiato con un bastone il sessantenne, che sarebbe riuscito tuttavia a portargli via l'arma. A quel punto l'anziano sarebbe salito sul furgone per investire i due parenti indesiderati. Il tabaccaio, infatti, non vedeva di buon occhio le nozze tra il proprio figlio e la figlia del carrozziere.  Così avrebbe investito Lauricella con il proprio furgone Fiat Doblò, spingendolo contro un muro. Intuendo le intenzioni di Lalomia, la vittima ebbe la prontezza di allontanare la ragazza, che rimase illesa. Il tutto si verificò davanti a un magazzino di proprietà di Lauricella, in via Libia, a Canicattì.

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