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Sacca di cellule staminali in partenza da Sciacca per curare una paziente affetta da leucemia

L'ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca

Una nuova sacca di cellule staminali è in partenza dalla Banca del cordone ombelicale dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca; servirà a trattare una donna affetta da leucemia acuta ricoverata in Lombardia. Domani il prezioso carico fatto di cellule staminali emopoietiche partirà per raggiungere un centro trapianti lombardo. Ne dà notizia l’azienda sanitaria agrigentina.

La sacca donata da una mamma siciliana a Catania

La sacca, donata da una mamma siciliana nella Casa di cura clinica Falcidia di Catania, raccolta e crioconservata a Sciacca, è stata immediatamente resa disponibile dall’Asp di Agrigento e grazie alla stretta collaborazione con il Centro nazionale trapianti, il Centro nazionale sangue ed il Registro nazionale Ibmdr dell’ospedale Galliera di Genova, sarà recapitata in Lombardia per procedere al trapianto delle staminali. Si tratta del trentunesimo trapianto per la struttura saccense che fa seguito a quello dello scorso novembre 2020 quando un’unità era stata ceduta in favore di un piccolo paziente ungherese di appena due anni poi guarito dalla leucemia grazie al trattamento. La Banca del presidio ospedaliero Giovanni Paolo II, diretta dal dottor Pasquale Gallerano, così come tutte banche cordonali in Italia, custodisce le staminali già commissionate verso il sistema ematopoietico e destinate alla rigenerazione dei globuli bianchi, rossi e delle piastrine. Il sangue cordonale, oltre alla capacità di rigenerare un midollo sano, ha dimostrate doti rigenerative, riparative dei tessuti e di facilitazione della guarigione di lesioni cutanee e mucose. Tutte le unità ritirate dai punti nascita e non idonee per trapianto vengono convertite dagli operatori della struttura saccense nella produzione di farmaci, quali gli emocomponenti ad uso non trasfusionale.

Ecco chi può beneficiarne

Fra i pazienti che possono beneficiare di questi trattamenti di medicina rigenerativa rientrano i soggetti con piaghe, ulcere diabetiche o ferite di difficile guarigione, patologie oculari come lesioni e ulcere corneali, trattamenti di tendinopatie, osteoartrosi, rigenerazione peridontale e interventi di implantologia. La banca del ’Giovanni Paolo II’ riceve le unità di sangue cordonale raccolte in trenta punti nascita dislocati nel territorio siciliano. Fra questi va evidenziato il ruolo svolto dall’ospedale di Canicatti, dove grazie all’impegno dei sanitari è stato registrato il miglior risultato in Italia per la raccolta del sangue cordonale con il 62% di unità ricevute sul totale dei nati, e l’ospedale di Marsala con un buon 32%.

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