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Ravanusa, l'inchiesta della Procura: un'impresa di Partinico lavorò alla rete

Si è tornati a scavare in via Trilussa a Ravanusa (Ag). Non per la ricerca e soccorso, ma per provare a capire. Comprendere dove, come e cosa abbia innescato la deflagrazione che ha raso al suolo quattro stabili e ne ha danneggiato altri 40. Dopo il recupero delle ultime due vittime della strage di Ravanusa, le squadre Usar (Urban Search And Rescue) dei vigili del fuoco hanno lasciato il campo. Adesso, chi è rimasto - lo speciale nucleo dei vigili del fuoco di Palermo - indirizzerà gli scavi per provare ad individuare l’esatto punto di scoppio. Un lavoro altrettanto delicato - di cui s’è discusso durante il vertice svoltosi stamattina in Procura - che servirà per chiarire la dinamica e indirizzare dunque l’attività dei pm. L’inchiesta - sviluppata sul campo dai carabinieri - è coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, dall’aggiunto Salvatore Vella e dal sostituto Sara Varazzi.

 

Impresa di Partinico: estranei ai fatti

«Non c’entro niente con tutto questo. Avviso di garanzia? No... no che motivo c’è, non siamo stati sentiti». Così Saverio Vitale, titolare dell’azienda Vitalegas di Partinico (Palermo), risponde al Tg1 che ha incontrato l’imprenditore che lavora in subappalto per Italgas Reti nella manutenzione della rete del gas a Ravanusa (Agrigento), dove un’esplosione, probabilmente per la fuoriuscita di gas dal metanodotto, ha provocato nove morti, il crollo di 4 palazzine e altrettanti edifici gravemente danneggiati con circa 100 sfollati.
L’imprenditore specifica che lavora per Italgas «solo su chiamata, quindi non è che abbiamo nessuna responsabilità sul caso noi; se c’è un lavoro da fare noi andiamo». Cinque giorni prima della strage, dice l’imprenditore, la sua ditta ha effettuato «due manovrabilità valvole», cioè i tecnici di Vitalegas sono andati sul posto e alzato un chiusino in ghisa, pulito il pozzetto, ingrassato la valvola e controllato se funzionava. L’imprenditore sostiene che non è stata registrata alcuna anomalia «anche perché eravamo molto lontani dalla zona». Aggiunge che l’impianto di Ravanusa «è efficiente, sicuro, un impianto tranquillo». Le frane potrebbero aver causato l’esplosione? «Non so che dire - risponde Vitale - saranno Italgas o i periti a valutare. E’ una cosa che mi rammarica e mi dispiace quello che è successo per questa tragedia».

Venerdì funerali di Stato per le 9 vittime

Sarà il piazzale antistante alla chiesa Madre, a valle di via Trilussa, a circa 100 metri dal luogo della tragedia, ad ospitare i funerali di Stato delle nove vittime (10 con Samuele che è rimasto nel grembo della mamma). I diversi sopralluoghi effettuati, durante la mattinata di oggi, hanno permesso di sciogliere i nodi e trovare il luogo ideale per ospitare la moltitudine di agrigentini che si riverseranno, preda della commozione, a Ravanusa (Ag). I funerali delle vittime della strage di via Trilussa verranno officiati, venerdì a partire dalle 16,30, in piazzale Primo Maggio.

 

 

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